Il bello del calcio: è universale, lo vivono tutti, grandi e piccini, professionisti e fanatici, semplici interessati e coloro i quali ne sentono parlare solo per sbaglio, perché è impossibile non esserne coinvolti in via diretta o incidentale.

La fine del calcio giocato segna il termine delle aspettative dei tifosi, la resa dei conti: alcune imprese si sono fermate sul più bello, altre linee erano state demarcate durante il corso della stagione. E poi? Squadre del cuore che si salvano all'ultima giornata, altre le quali hanno vissuto un percorso insipido, altre ancora perdono la Champions in finale, per l'ennesima volta. 

Stop, non conta più nulla: chiudono gli stadi (ma solo per poco!) e tutti pronti ai nastri di partenza, perché si riparte presto. 
Pronti a sognare ancora una volta? Si apre il Mercato, quello vero, con la prima lettera maiuscola e che tanta compagnia ci farà prima di montare al lavoro, o meglio, durante le nostre ferie al mare. Quello caldo, d'estate. 
Il bello del calcio: non si vive di sole delusioni e nemmeno di sole glorie. Le gioie stesse di squadre e tifosi non durano per sempre, poiché l'impegno per provare a raggiungere i propri obiettivi (a ciascuno il suo) vale per tutti.

Signori, tutti in fila: parte la giostra, via con i sogni più abbordabili o anche irreali. Via all'accostamento di giocatori con ingaggi faraonici alla Sambenedettese o ai blitz improvvisi, ma in realtà già svelati.
E via alle discussioni nei bar, via alle convinzioni più consolidate in merito a presunti giocatori già acquistati e altri già andati, ma che ancora siedono in panchina.

Continuate a sognare, perché siamo ancora qui, protagonisti, sempre.