Il Benevento è la squadra meno pericolosa della Serie A.
Ha 0 punti dopo sette partite, prende valanghe di reti, un allenatore in bilico, diverse assenze.
Ma se ieri avesse ottenuto un risultato positivo non avrebbe rubato nulla.

Con la velocità di alcuni suoi uomini, cito D'Alessandro, ha messo in gioco per larghi tratti il risultato che dopo la doppietta di epic-Brozo sembrava congelato e il preludio ad una goleada che invece non c'e' stata. Non c'è stata perché dall'altra parte c'era l'Inter: una squadra indecifrabile che in realtà squadra non pare, ma un unione ordinata di singoli che a volte non sanno cosa farne del pallone e a sprazzi producono giocate vincenti. 6 vittorie e un pareggio dopo 7 giornate, Juve ripresa, secondo posto, migliore difesa nonostante la rete incassata ieri ecc. ecc. 
Ma siamo tutti in attesa di ripiombare nella crisi degli anni scorsi e noi tifosi ormai scafati fiutiamo l'imminente baratro grazie al alcuni indizi inesorabili: 

1) Alla fine gioca sempre Nagatomo. L'arrivo di Dalbert è servito a rivalutare il simpatico calciatore giapponese ormai giunto a piu' di 200 presenze con la casacca nerazzurra.

2) Icardi e Perisic non vedono piu' la porta.

3) Il centrocampo non esiste e la rotazione dei 5 (per 3 posti) ragazzi porta alla invidiabile situazione che i 2 fuori sono quelli che fanno migliore figura.

4) Brozovic ha utilizzato il bonus annuale di grande prestazione.

5) Spalletti è orgoglioso di quello che vede.

6) Dopo una serie di squadre di bassa classifica stanno per arrivare le partite piu' serie e non sembriamo granché pronti.

7) Questa cosa l'abbiamo già vissuta.

8) La fortuna ha le gambe corte (come gli errori arbitrali ora che abbiamo il Var).

9) A volte rimpiangiamo Kondogbia.

10) Anche Gabigol (sigh!).

Ma in fondo chissenefrega di tutto, divertiamoci guardando i cugini e godiamoci la gloria, finchè dura...