Ammetto che ero tra i primi a criticare l’acquisto dell’argentino, un po’ per questioni di età, un po’ perché non vedo più nel gioco di oggi quel tipo di giocatore in Italia, propensa ormai più ad avere giocatori fisici lì in mezzo, ma finalmente Lucas Biglia, finalmente colui che tutti conoscevano come capitano della Lazio e della Nazionale argentina, l’ho visto bene anche io.

Tralasciando la prestazione del primo tempo di tutta la squadra, in evidente difficoltà, ma che fuori casa può anche starci con una piccola della Serie A, oggi però ottima prestazione complessiva nel secondo tempo; certo l’avversario, con tutto il rispetto, era quel che era, nonostante un ottimo pareggio ottenuto contro l’Inter la Spal non poteva e doveva essere una preoccupazione. Oltre alla scontata lode piena per Patrick Cutrone, che si è dimostrato “la tarantola” dell’area di rigore, come l'ha etichettato mister Gattuso in settimana, finalmente si è visto il vero Biglia, con le sue geometrie e il suo goal che ha chiuso definitivamente i giochi a Ferrara.

Ora ci si aspetta altrettanta prestazione anche al Meazza, o meglio ancor prima questo giovedì a Razgrad contro il Ludogorets in UEFA Europa League: l’argentino trentaduenne nativo di Mercedes dovrà confermare quanto visto oggi, quando i ritmi diventeranno più alti e gli impegni più importanti, di essere davvero il vero Pirlo e non altro profilo di centrale difensivo disegnatogli addosso negli ultimi tempi; dimostrare di essere quello capace di dettare i tempi e aumentare il ritmo di gioco col suo tocco palla di prima.