Il gol decisivo per la qualificazione del suo Marocco per i mondiali in Russia ha dato nuova linfa a Mehdi Benatia: il difensore marocchino è infatti reduce da tre partite giocate da titolare con la Juventus in cui ha dato finalmente segni della solidità di un tempo.

In estate si è deciso (a mio avviso comunque erroneamente) di non investire in difesa proprio in virtù della presenza in rosa del centrale marocchino, arrivato un anno fa come riserva di ultra lusso, che però fino a quel momento, tra un infortunio e l’altro, non era stato in grado di replicare quanto messo in mostra a Roma e, seppur in minor misura, a Monaco di Baviera.

Ora invece sembra aver trovato quella forma fisica che consente di dare continuità alle prestazioni e di accrescere la sicurezza nello stare in campo; e se andrà avanti a giocare con questi ritmi, sarà veramente difficile per Allegri toglierlo dalle gerarchie titolari.

La ritrovata fiducia di Benatia, unita ad uno score di tre partite finalmente in cui la Juventus ha concluso con la propria porta inviolata, non cancella a mio avviso problemi più o meno latenti in questo reparto; presumibilmente in estate più che a gennaio andrà innanzitutto affrontato un massiccio ringiovanimento della linea: Barzagli e Chiellini sono figure fondamentali per la loro esperienza, ma non si può più pretendere che possano sobbarcarsi totalmente il peso della squadra; Chiellini ha dimostrato negli ultimi anni di poter garantire il proprio contributo per non oltre il 50 % delle partite e il futuro di Barzagli rimane ancora un incognita, ragion per cui andranno ricercati con forza almeno due centrali difensivi (uno di questi il rientrante Caldara).
Il sogno nemmeno troppo celato di Marotta e Paratici sarebbe quello di costruire la “BBC” del futuro, aggiungendo ai già presenti Caldara e Rugani il milanista Romagnoli: progetto certo affascinante ma che va a cozzare con la necessità di acquisire calciatori che da subito possano lasciare la loro impronta con indosso una maglia molto pesante.
Salvo infortuni pesanti, ritengo assai difficile che si intervenga già a gennaio con un innesto, nonostante le condizioni di Howedes continuino a lasciare perplessi: sulle doti del duttile centrale tedesco nessuno discute ma le condizioni fisiche parlano di un calciatore che, nell’ultimo anno allo Schalke, ha visto più l’infermeria che i campi da calcio e questa condizione è stata procrastinata anche nel campionato corrente. Ragion per cui, salvo non faccia una seconda parte di campionato sbalorditiva, ritengo molto difficile che venga riscattato dopo il costoso prestito di tre milioni. 

La suggestione, trapelata negli ultimi giorni dalla stampa, legata a Skhodran Mustafi a gennaio non trova a mio avviso fondamento: il centrale in forza all’Arsenal è senza dubbio un pallino di Paratici ma un’operazione del genere è, per la filosofia della Juventus, difficilmente attuabile a gennaio a meno che non vi siano le condizioni affinché si possa verificare (un prestito o una necessità legata a infortuni). 

Se non a gennaio, per giugno però la sostanza non cambia: questa Juventus, dopo il massiccio intervento attuato nel reparto offensivo, andrà profondamente rafforzata in difesa, laddove le garanzie di un tempo non persistono più e i 14 gol subiti in questa frazione di campionato sono lì a testimoniarlo.