È di poche ore fa la notizia della candidatura ufficiale di Demetrio Albertini alla presidenza della FIGC. Una candidatura che tardava ad arrivare e che sembrava non arrivasse più ma poi, stamattina, la lieta notizia che ha fatto felici molte società, dirigenti e tifosi, compreso il sottoscritto. Ma come si dovrà agire per far tornare il nostro campionato al top? Qui di seguito troverete una interpretazione personale di quella che sarà la linea da seguire per gli anni a venire. Innanzi tutto premetto che sarà necessario ispirarsi alle nazioni che si trovano sopra di noi nel ranking, chiaramente mi riferisco alla Germania, ed alle nazioni che da sempre hanno illuminato la via agli altri Paesi, mostrando sempre una predisposizione al nuovo, parlo ovviamente dell' Inghilterra. Per ora è necessario trarre insegnamento da Bundesliga e BPLeague perchè ad oggi sono i campionati più interessanti, e ciò significa che hanno più spettatori, quindi maggiori introiti. L' aspetto principale è quello legato allo stadio. Inutile girarci tanto intorno, gli stadi di proprietà sono necessari. Ma questo non vuol dire necessariamente che si debbano costruire impianti grandissimi (perchè diciamocelo chiaramente, cosa se ne fa una società come il ChievoVerona di uno stadio come il Bentegodi, dove paga un affitto per più di 40.000 posti quando poi ne sfrutta meno della metà? Sarebbe molto più logico avere uno stadio alla sua portata con una capienza simile al Craven Cottage, stadio di PROPRIETA' del Fulham FC, di circa 25.000 posti). La grandezza dello stadio influisce sicuramente sui costi della costruzione dello stesso, ma l' aspetto fondamentale è che sia di proprietà della società che lo utilizza. Infatti uno stadio di proprietà vuol dire che tutti gli introiti vanno a finire nelle casse della società e una parte di quei soldi dovrà essere sicuramente usata per la manutenzione dell' impianto, ma non del suo affitto. Non scordiamoci della situazione disastrosa degli stadi italiani, causati da una errata gestione della manutenzione da parte dei comuni proprietari (questo però è comprensibile, poichè non devono essere usati soldi pubblici per la manutenzione), notare le situazioni del Sant' Elia di Cagliari o del San Paolo di Napoli, anche se è una situazione comune a tutti gli impianti d' Italia, ad eccezione di pochi stadi come l' Olimpico di Roma o il nuovo Stadium (gestiti rispettivamente da CONI e da Juventus FC). La proprietà di impianti andrebbe a risolvere, insieme all' intervento della legislatura che dovrebbe "rafforzare" le responsabilità di ogni società, anche un' altra drammatica realtà del nostro calcio: la violenza negli stadi. Parlando da ragazzo mi sento poco tranquillo ad andare allo stadio, soprattutto durante un Big Match, figuriamoci come si sente un padre a portare la sua famiglia allo stadio. Però come detto prima serve l' intervento della legislatura, perchè ad oggi l' unica società proprietaria di un impianto senza barriere, la Juventus FC, non è autorizzata a prendere dei provvedimenti per ciò che accade all' interno del proprio impianto. Se ad oggi non sono successi eventi tragici all' interno dello Stadium è stato solo per la civiltà di gran parte della tifoseria bianconera. Infatti forse molti non lo sanno ma se dovesse succedere qualcosa durante la gara (come risse o invasioni di campo) gli stewards non hanno potere di "ripagare l' incivile con la stessa moneta", perchè l' unico potere che hanno gli stewards è quello di creare cordoni ed "invitare" gli incivili a tornare al loro posto, a mio parere un potere un po' inutile. Se succede qualcosa (come è successo con i "tifosi" di Napoli e Galatasaray in trasferta, che hanno diffuso il panico nello Stadium, ma purtroppo non è stato pubblicizzato per non far prendere a nessuno le responsabilità) gli stewards devono contattare la Polizia, che deve fare irruzione in campo e placare la sommossa. È ridicolo a mio avviso, visto che se la polizia entra in campo la partita viene sospesa e finisce 3-0 a tavolino. La gestione della sicurezza dello stadio non può essere a carico dello stato, quindi è necessario fare come fece la Thatcher con i club inglesi: riunì i presidenti e disse loro: "cari Signori, la gestione della sicurezza non può essere problema dello stato. Se avete interesse a preservare i vostri impianti agite con i mezzi che vi diamo a disposizione. Se non agite, verrete multati". E poi, detto schiettamente, credo che una società che possiede un impianto sia interessata in primis a salvaguardare i propri averi ed a punire coloro che trasgrediscono, perchè sinceramente al sottoscritto darebbe molto fastidio se qualcuno venisse in casa sua e cominciasse a danneggiare elettrodomestici ed arredamento. Gli stadi di proprietà porterebbero inoltre introiti dagli sponsor, che sarebbero interessati innanzi tutto a dare il nome allo stadio e poi a far sorgere attività intorno a quest' ultimo, come negozi ed uffici (che chiaramente pagherebbero l' affitto). Questo era ciò che riguardava l' aspetto finanziario. Non scordiamoci però uno dei principali motivi della disfatta degli ultimi mondiali: la mancanza di giocatori. Purtroppo al giorno d' oggi il nostro campionato presenta una altissima presenza di giocatori stranieri, soprattutto sudamericani, perchè rappresentano una via semplice per giocatori di qualità a prezzi contenuti. E poi da 8 anni a questa parte, dopo Berlino 2006, ci troviamo con carenza di qualità. Quindi trovo necessaria l' introduzione delle squadre B fino alle serie B per permettere la crescita di giocatori in casa nostra, senza la necessità di andarli a prendere dall' altra parte del mondo. Sul piano degli introiti si potrebbe discutere anche della migliore gestione degli sponsor, isolando la massima serie dalle altre e quindi permettendo la suddivisione del ricavo tra le prime 20 squadre della nazione, sul modello della BPLeague. Si potrebbe anche ipotizzare una riduzione delle squadre partecipanti alla Serie A e B da 20 a 18, permettendo un campionato più stimolante, che incentiverebbe società come il ChievoVerona a darsi maggiormente da fare e a non limitarsi al minimo indispensabile, presentando anno dopo anno una situazione sempre peggiore. Queste sono le mie idee, discutibili e non, ma per ipotizzare una loro realizzazione è necessario prima sradicare questo vecchio sistema formato da persone vecchie e portare Albertini alla presidenza federale. Caro Demetrio siamo con te.