Secondo le ultime indiscrezioni, quello fiorentino sembra tutt’altro che un Rinascimento: né la nomina di Pioli come nuovo allenatore né il ritorno a pieni poteri di Pantaleo Corvino sembrano accattivarsi, almeno per il momento, il favore dei tifosi.

Molto probabilmente, a Firenze mancano ormai le intenzioni di compiere quel passo che permetterebbe alla compagine gigliata di smuoversi dallo “stagno” della metà classifica (nel quale si ritrova ormai da circa un decennio); i Della Valle, imprenditori di successo nel settore della moda in primis, non hanno saputo, o voluto, seguire le orme della dinastia De’ Medici e condurre, quindi, la città ai fasti d’epoca rinascimentale. 

Senza scomodare troppo la storia, tuttavia, è evidente come nel capoluogo toscano si stia concretizzando una vera e propria rivoluzione tecnica e dirigenziale: conclusasi l’era Paulo Sousa, allenatore che tanto ha stupito al suo arrivo in Italia, la società viola ha voluto compiere una netta sterzata scegliendo un allenatore italiano e, soprattutto, consapevole di che cosa significhi lavorare e vivere a Firenze; Stefano Pioli, infatti, ha indossato la casacca della Fiorentina dal 1989 al 1995. 
Lo stesso ritorno di una bandiera come Antognoni faceva pensare ad un tentativo di trasmettere la “fiorentinità” ed il senso d’appartenenza ai vecchi e nuovi giocatori.

"Ce l’hanno fatta anche con te… Corvino vattene! Gracias BV20", questo è solo uno degli ultimi striscioni comparsi nei pressi dello stadio Artemio Franchi: evidente il malcontento diffusosi tra i tifosi; infatti, il mancato rinnovo di capitan Rodriguez, il quale pare abbia fatto una scelta di cuore per tornare nel "suo" San Lorenzo in Argentina, e le ormai prossime cessioni di Borja Valero (Spalletti è uscito allo scoperto per lui) e della stellina Federico Bernardeschi (pronto a tradire i suoi tifosi con la Vecchia Signora) hanno indirizzato l’opinione comune fiorentina contro Corvino.

Sin dal suo ritorno datato maggio 2016, il DG ha sempre tenuto a precisare la difficile situazione nella quale verteva la società: acquisti sbagliati, mancati raggiungimenti degli obiettivi ed investimenti ad alto rischio lo hanno costretto, infatti, a delle scelte impopolari. Tuttavia, al giorno d’oggi, a soli quattro giorni dall’apertura della sessione estiva del calciomercato, la situazione è la seguente: oltre alle già citate operazioni, il mercato viola appare in una vera e propria fase di stallo; infatti, gli acquisti di Gaspar, Milenkovic e Vitor Hugo non possono accendere gli animi della curva Fiesole. 

Sportiello e Saponara non sono di certo innesti da dimenticare, ma il fatto che siano stati acquistati prima dell’insediamento dell’attuale allenatore fa sorgere diversi dubbi: "Sarà capace mister Pioli di adattare il proprio credo alle caratteristiche della rosa?”.
Purtroppo per gli addetti ai lavori, quello italiano è un calcio nel quale la pazienza è poca, anzi, pochissima e gli ultimi sviluppi non sembrano garantire delle rosee certezze ai tifosi.

Non ci resta che vivere questi prossimi due mesi di estenuanti trattative per poi tirare le somme e stilare le pagelle di Corvino e dei suoi collaboratori.
Se posso umilmente esporre una mia teoria, vorrei consigliare al DG viola di non fossilizzarsi sul panorama calcistico serbo (nel quale, a onor del vero, ha comunque scoperto dei talenti come Ilicic e Ljajic) e di cimentarsi, invece, nella ricerca di giovani talenti italiani che potrebbero fare al caso della Fiorentina. 

E voi, cari lettori, cosa ne pensate del futuro della Fiorentina?

Un saluto

M.M