Lo dicevo da tempi men che sospetti, dai tempi in cui Aldo Biscardi la auspicava e la chiedeva a gran voce come fosse la panacea dei mali del calcio: la moviola in campo è un obbrobrio.

Lo è fondamentalmente per due motivi: il primo è per la difficoltà di trovare un giusto equilibrio tra chi (gli addetti alla moviola? l'arbitro? gli allenatori?), quando (appena si ha il sospetto? ad azione finita magari ad un minuto di distanza?) e quanto (in ogni caso dubbio? 2 volte a partita? 4 volte?) debba essere chiamato in causa il VAR. E le regole sin qui adottate hanno fatto storcere il naso a tanti.

Il secondo, e a mio avviso molto più importante, è che, piaccia o no, la gran parte degli episodi dubbi puoi rivederli da mille angolazioni ma finiscono con l'essere interpretati soggettivamente. Così, se prima dell'avvento di questa tecnologia, la decisione arbitrale che il tifoso considerava sbagliata poteva essere derubricata ad inettitudine della giacchetta nera (oggi gialla), oggi è palese che venga considerata vera e propria malafede. "Ma come rivedi l'azione al rallentatore e non ti accorgi che è rigore??? VENDUTO!"

E la prova l'abbiamo da tanti articoli che leggiamo anche su VxL, ma è l'articolo odierno di Marcello Chirico, che si definisce "giornalaio" e non mi sento di smentirlo, che ce ne dà la definitiva conferma. Un lungo periodare gonfio di livore, alimentato dalla certezza che la propria visione degli episodi (stranamente sempre favorevole alle due in testa e puntualmente contrarie alla casa bianconera) sia quella giusta e che l'arbitro che ne dà un'interpretazione diversa è in malafede e al soldo dei soliti noti che hanno inventato gli scandali della farmacia di Agricola prima e di Calciopoli poi.

Parole che se scritte da un ultras alticcio al Bar Sport avrebbero un loro perchè, ma dalla penna di chi dovrebbe argomentar da giornalista e non da tifoso lasciano molto a desiderare. Il problema di fondo è che il giudizio sulle azioni è appunto soggettivo. L'intervento di Perisic su Rafael, definito "fallo solare, netto, inconfutabile" per me non lo era, come non lo era per tanti commentatori che ho sentito in TV, ma a cui il buon Chirico ha spiegato che "era umanamente impossibile non accorgersi di quel fallo!". E' solo un esempio ne sono seguiti una congrua sfilza che dipingerebbero oggi una classifica con i bianconeri in fuga e partenopei e nerazzurri dietro al Milan!

Nemmeno per un attimo viene sfiorato dall'idea che un evento, come ne accadono tanti in una partita di pallone, possa essere giudicato arbitrariamente, non sulla base del proprio tifo o perchè si sia al soldo di qualche potere forte che decide a priori che la Juventus ha vinto troppo ed è ora di cambiare. 

Spiace leggere cose simili, tanto di parte e faziose, ma spiace per chi le scrive. In realtà è il giusto approdo di una tecnologia che, anzichè toglier dubbi e alimentare garanzie, sta finendo solo per fomentare la dietrologia e il sospetto. Come temevo avvenisse.

Il calcio avrebbe bisogno di altre scelte coraggiose, in primis il tempo effettivo, la reintroduzione del calcio a due in area per falli in situazioni di nessuna pericolosità, magari le espulsioni a tempo. Di certo non ha bisogno di un sistema, farragginoso, cervellotico e macchinoso che vorrebbe portare verità assoluta dove verità assoluta non c'è!