Fiorentina-Milan 1-1. Risultato inutile per ambedue la formazioni in campo, la classifica rimane penalizzante sia per i viola di Pioli che per i malati in terapia di Ringhio Gattuso, sul piano del gioco forse i padroni di casa avrebbero meritato qualcosa in più, sul piano dell’intensità e dell’ambizione agonistica tutto giusto e paritario, né la Fiorentina né il Milan danno l’idea di voler afferrare con veemenza i tre punti occupandosi più di non uscire dal campo tra le macerie di una sconfitta che rimbomberebbe per entrambe come un petardo in chiesa piuttosto che dare una svolta ai rispettivi campionati, la notte di San Silvestro chiama e nessuna delle due compagini ha l’intenzione di chiudere l’anno con la delusione come sentimento dominante tra i propositi del countdown. 

La partita è noiosa, come un seminario aziendale sulla legge 626, legittima in toto l’umore delle 12:30 di un giorno festivo invernale, continua a lasciare perplessità sul come si possa designare a tale orario un incontro che impegna una squadra che appena mercoledì sera ha disputato 120 minuti di match ma, lasciamo questo genere di questioni ad altri addetti e/o allenatori che vivono di questo genere di controversie.

Partita fumosa dunque, un primo tempo che scivola rapidamente tra il blocco calcistico delle due formazioni e i due squilli viola sul finale della frazione di gioco in cui c’è la possibilità di apprezzare nuovamente le qualità di Donnarumma. Gianluigi. Quello che già ha i suoi pensieri e non ha gran desiderio di sentirsi anche dire, tra le varie cose, di essere il fratello scarso.

Nel secondo tempo qualcosa si sblocca, siamo ancora ben distanti dai parametri tecnici che definirebbero una bella partita ma i 22 iniziano ad aumentare lievemente il livello: i padroni di casa vedono un avversario fisicamente a pezzi e intravedono la possibilità di seguire l’esempio di altre 8 squadre che in stagione hanno fronteggiato i rossoneri, ossia vincere con il minimo sforzo e, l’intenzione sembra pagare : un cross teso sul primo palo di Biraghi viene gravemente sottovalutato dal capitano Bonucci e, il cholito Simeone può serenamente insaccare di testa riportando sulla testa dei giocatori del Milan una solita nube opprimente e sconfortante che aleggia ormai da ottobre e che, solo mercoledì sera, si è presa un po di riposo.

Pronti, via, Fiorentina in vantaggio e Milan alla sbarra, pronto a pregustare la nona sconfitta stagionale e accingersi al nuovo lancio settimanale di pomodori su Gattuso, Fassone, Mirabelli, il voluntary agreement, Yonghong Li, Han Li, i magazzinieri, i fisioterapisti, i raccattapalle, il maglione del vice di Gattuso..... ecc.

Poi però accade che nello sconforto generale un cross senza pretese di Suso viene deviato goffamente da Sportiello proprio nella zona di uno che il veleno lo sta masticando da luglio: Hakan Çalhanoglu. 1-1. Pareggio del Milan dopo appena 3 minuti e dopo 8 volte, i rossoneri imparano a rimontare dopo un gol subìto. Nel finale Andrè Silva fa quasi sobbalzare i tifosi ma sforna un tiro deboluccio che viene facilmente domato dal portiere dei viola, una vittoria in rimonta sarebbe stata troppo appagante dopo aver addirittura eliminato una presunta squadra da scudetto mercoledì sera e questo, è un Milan che va a piccoli passi, senza correre troppo. Fischio  finale. 1-1. Le ossa sono ancora intere, la classifica rimane misera ma forse, in questa circostanza, dopo averlo sentito dire inutilmente miriadi di volte dall’ex allenatore Montella, si potrebbe dire : “i segnali si vedono”.

 

 

LM