Primo articolo andato, ci riprovo rischiando qualcosa in più, approfittando anche delle parole di Fassone che motivano un po' di quel che scriverò. 
Premetto che adoro i casi aziendali, i casi intricati, dalle cose pulite a quelle meno, quindi ho provato a cercare di capire la strategia del Milan, o meglio dei proprietari.

Hanno comprato la società con una grossa percentuale dell’importo totale a debito, dando come garanzia in pratica tutta la squadra e gli asset di cui si compone, con un termine di scadenza ravvicinato e un tasso di interesse spropositato, ma ci può stare.
Questi soldi sono stati concessi da un fondo di investimento, Elliot, che quindi in caso di non pagamento diventerà proprietario del club andando a compiere a mio modo di vedere un’operazione speculativa impressionante. Mi spiego bene: immaginiamo che Mr Li non sia il proprietario “finale” del Milan, ma sia in pratica solo una figura di passaggio e che questa operazione sia stata pilotata da Elliot.

Elliot avrebbe acquisito il Milan a un costo irrisorio, la società nel frattempo sarebbe stata ricapitalizzata, con l’acquisto di calciatori e un paio di stagioni con buoni risultati sportivi, magari vincendo uno scudetto velocemente la società avrebbe acquisito valore e considerando il blasone e la valutazione fatta solo pochi mesi fa di 1 miliardo di euro, a fine 2018/2019 avrebbe potuto sfiorare i 2 miliardi di euro, diciamo tra 1,7 e 2; quindi Elliot andando a rivendere il Milan farebbe una plusvalenza(si, plusvalenze ovunque mi dispiace) di centinaia di milioni di euro. Il “nuovo proprietario del Milan” però lo comprerebbe comunque a un costo più basso di una normale operazione di questo tipo (in quanto Elliot punterebbe a monetizzare rapidamente nel momento in cui andrebbe a prendere possesso del club), e con i soldi risparmiati investirebbe tanti soldini per tanti milanisti felici.
(Non ho inserito numeri né termini tecnici per lasciare più “libero” l’argomento, comunque le fonti a cui mi sono affidato sono articoli che trattano più di temi economici che sportivi).

Però una società aumenta di valore in tanti modi diversi, ad esempio avendo i bilanci più puliti possibili, e con meno problemi di risanamento, cosa che i bilanci attuali del Milan hanno.

Mi spiego bene soprattutto per chi non mastica economia, nel funzionamento di una società ci sono due componenti fondamentali, il Ciclo Economico, che comprende costi e ricavi, quindi non quello che effettivamente entra o esce ma i valori totali, esempio Bonucci 40 milioni (ma di questi 40 milioni il Milan ne paga solo una parte quest’anno e il resto negli esercizi successivi, anche qui però a livello di conto economico il costo del cartellino verrà dilazionato tramite ammortamento); il secondo invece è il ciclo monetario, ovvero quello che realmente entra ed esce, cioè 40 milioni di Bonucci 13,3 all’anno? Devo avere quei soldi liquidi per poter pagare quei 13 milioni. Ovviamente le entrate funzionano allo stesso modo, incasso 3 all’anno ad esempio per un prestito concesso. 

Quindi, ricapitolando, il Milan attualmente ha un problema di ciclo economico, perché se i ricavi non aumentano non si creeranno utili, e se non si creano utili non si pagano i debiti, e se non si pagano i debiti non hai i soldi per pagare; ma oltre questo problema qui, ha avuto problemi di liquidità (che derivano sia dal ciclo economico, cioè costi e ricavi che da vari fattori, ad esempio incassi dopo e paghi prima) quando ha dovuto pagare le varie spese iniziali, infatti sono stati necessari degli apporti di capitale e alcune sponsorizzazioni.
Apporto di capitale: significa letteralmente quello, metti i soldi all’interno della società quando si finiscono, in pratica quando termina la liquidità. Gli apporti fatti al Milan sono serviti per far mercato, nel momento in cui il Milan non aumenterà il fatturato bisognerà procedere ad un apporto ed è quello il dubbio che si pongono gli addetti ai lavori, oltre anche a tutti i problemi di bilancio che influiscono sul Fair Play UEFA.

Quindi qui il problema diventerà prettamente di bilancio e di “Cash Flow”, oltre che le tempistiche di queste operazioni sono ovviamente incerte. Probabilmente per il debito verso Elliot, in scadenza ad ottobre 2018 verrà concessa una dilazione di pagamento, per aumentare anche i conseguenti interessi.

La strategia economico e sportiva del Milan mi sembra abbastanza chiara, cercare tramite i risultati sportivi e un mercato spumeggiante di aumentare notevolmente i ricavi nel più breve tempo possibile (pensare anche alle parole di Fassone di oggi).
Analizzando il mercato del Milan vediamo infatti Biglia e Bonucci in qualità di leader, ma tanti tanti giovani che formeranno gli asset della società futura (o un modo rapido di ottenere liquidità), e con cui difficilmente otterrai minusvalenze (la cosa più negativa per le società calcistiche attuali quando fanno mercato). Bene o male è stessa strategia che adottano Bayern, Juventus, più in piccolo l’Udinese, ma, con una rapidità complice del progetto di rivalorizzazione della società Milan.

Possiamo notare anche la somiglianza dei progetti di Roma, Inter, che prevedono tutti inizialmente grandi investimenti e in caso di non risultati vendita di “Top Player” (sempre parole di Fassone) e mercato autofinanziato.

Possiamo notare l’incremento nell’utilizzo dei social, ad esempio con l’aumento dei followers su Facebook, sembra stupido ma una pagina con tutti quei “mi piace” ha un valore enorme, e diventa quindi un asset.
La strategia è quella, lo hanno detto, è chiaro. Bisogna solo capire le intenzioni finali quali saranno, ma credo che per i tifosi del Milan sia Mr Li il vero proprietario con capitali dietro o solo una figura di passaggio poco importi, in qualunque caso il Milan non dovrebbe avere problemi.
Ovviamente il condizionale è d’obbligo, la loro strategia è rischiosa, è vero, ma è una buona strategia. Ora dipenderà anche un po' dal campo, oltre che dalla scrivania il destino del Milan, ma, come ha detto Fassone “è un rischio calcolato”.