"Da grandi nomi, derivano grandi responsabilità" si potrebbe dire, modificando la famosa citazione dello zio Ben di Spiderman. Ciò vale soprattutto se il nome che si porta sulle spalle è quello di uno dei grandi del calcio mondiale, in campo prima e in panchina poi, come il Cholo Diego Simeone. Le responsabilità, il ragazzo nato nell'agosto del 1995 a Buenos Aires, le ha sempre gestite bene fin dall'inizio: con la Primavera del River segna cataste di gol fino ad essere inserito nella prima squadra, dove esordisce e segna due reti nella sua prima stagione da professionista, prima di essere mandato in prestito al Banfield, dove diventano 12 in 34 partite. Gli occhi del calcio europeo cominciano a focalizzarsi sul giovane Giovanni, che da ragazzo intelligente segue i consigli del padre e decide di accettare la sfida del campionato italiano, vestendo il rossoblù del Genoa che lo acquista per circa cinque milioni. La prima stagione in A del giovane centravanti è caratterizzata da punte di diamante come la doppietta per decidere la vittoria sulla Juventus per 3-1, ma anche periodi di digiuno totale dal gol, linfa vitale per le prestazioni di un bomber. Il suo campionato si chiude con 12 reti in Serie A e una in Coppa Italia, un bottino che gli vale subito l'etichetta di rivelazione dell'anno, infatti l'estate lo porta subito alla corte della Fiorentina, che lo acquista per una cifra vicina ai 18 milioni e lo mette al centro del suo attacco e del suo progetto fatto di giovani importanti. In questa stagione il bomber argentino ha confermato vizi e virtù viste l'anno scorso: i gol arrivano ma arrivano anche i periodi, anche dieci partite, in cui la porta sembra stregata. Simeone si è confermato un giocatore importante, dotato di una forza fisica ma anche di una grande voglia e tenacia che lo portano a lottare su ogni pallone giocabile: a volte questa sua indole al sacrificio lo porta a sbagliare sotto porta anche in maniera grossolana, ma il suo apporto non manca mai. La giovane età e il contesto in cui si trova adesso alla Viola sembrano essere dalla sua parte e con il lavoro quotidiano potrebbe diventare papà Diego a doversi trovare di fronte alla responsabilità di chiamarsi Simeone, come Giovanni