Ho passato i 90 minuti più brutti di calcio da quando sono nato. Molto di più della mia Juve che perde le finali di Champions, più di perdere una schedina all'ultimo secondo.
Questo è stato un duro contraccolpo.
Milano ha accolto con una coreografia da urlo, cantando con il cuore in mano l'inno nazionale, facendo venire i brividi anche a chi era seduto in poltrona a vederla da casa.

Ma purtroppo l'Italia di questi ultimi due anni era, ed è, poca cosa, quindi non abbiamo fatto altro che veder finire una dinastia, prima quella dei Totti, Del Piero, Pirlo, poi questa di Buffon, Chiellini, Barzagli, De Rossi, Candreva oramai fuori da un prossimo progetto mondiali 2022.
Ma la colpa non può essere attribuita tutta a Giampiero Ventura, visto che in campo gente come Jorginho che sbaglia tutti i passaggi possibili, Immobile e Insigne (il napoletano all'andata) che sono fenomeni solo nelle loro squadre di club, Barzagli che è vecchio e continuano a puntare su di lui, come convocare giocatori che poi non fai giocare dall'inizio come Bernardeschi, continuando a puntare su uno scarsone come Candreva, che anche mio nonno capisce quando fa le finte per crossare, dai davvero caduti in basso.

Ma quello che ha dato la stoccata finale è il non puntare su Daniele De Rossi al centro tenendo in campo Parolo (altro inguardabile).
Ho visto solo 4 giocatori dare l'anima in campo; Buffon che ogni partita soffre come noi da casa, quello che chiude gli occhi quando canta l'inno, quello che tenta il tutto per tutto andando in area di rigore avversario nella speranza di buttarla dentro. Il secondo è Leonardo Bonucci, stoico si fa male veramente subendo una botta che in una partita - non così importante - avrebbe chiesto il cambio. Lui resta in campo, si stacca la mascherina che gli protegge il naso rotto pochi giorni prima e lotta, ammirazione per il Bonny.
Il terzo è l'ex compagno di squadra nonché amico-nemico Giorgio Chiellini, l'unico che in ogni partita dà l'anima in campo, fosse stata una partita amichevole, il Chiello è un esempio per le nuove leve, questo è lo spirito del vero calciatore.
Il quarto ed ultimo è Alessandro Florenzi, che gioca in tre ruoli diversi, inia da centrocampista centrale, poi passa alla fascia sinistra e poi su quella destra, un giocatore appena rientrato da un infortunio grave, che in conferenza stampa dice delle cose, che da tifoso ne vado molto fiero, come "Io morirei sul campo, pur di andare al mondiale", non posso far altro che dirgli grazie per tutto quello che ha fatto in partita.

A Ventura le colpe che gli do, sono sempre le stesse, una formazione inguardabile, visto che era facile mettere nella formazione titolare Insigne al posto di Candreva, Florenzi al posto di Darmian, Belotti dall'inizio al posto di Immobile, Astori al posto di Barzagli, De Rossi al posto di Jorginho. Non voglio fare l'allenatore in sostituzione, ma era una cosa palese che quei quattro giocatori erano fondamentali per lottare e tentare di vincere, poi saremmo usciti ugualmente, ma almeno con la squadra migliore in campo e con nessuna recriminazione.
Ventura quando fu scelto, sapevamo tutti che era un tecnico limitato, uno che non ha mai giocato su campi importanti, una che non ha mai visto il Bernabeu, Camp Nou da allenatore, uno che è uscito dall'Italia alla soglia dei settant'anni per giocarsi l'Europa League. Ma questo lo conoscevamo già da quando venne scelto.

La Lega deve cambiare in fretta e furia, via Tavecchio mentalità vecchia, visto che un giovane non avrebbe mai scelto Ventura. Mettiamo Demetrio Albertini a capo della Lega, via tutti i collaboratori di Tavecchio, inserendo persone di un certo spessore, che potranno ricostruire dal fondo tutto. Mettiamo uno stop agli stranieri e cominciamo a mettere una legge, che in un club su un massimo di 24 giocatori in rosa, almeno 16 devono essere italiani, bisogna puntare su i giovani primavera, lo dirò fino alla morte, perché non ci saranno mai i nuovi Rivera, Del Piero, Totti, Buffon, Baresi, Maldini, Bergomi se gli dai la possibilità di giocare nella tua squadra, sempre girandoli in prestito a destra e manca.
Una legge ferrea? Un giocatore uscito dalla primavera deve giocare 20 minuti a partita per cinque partite (da titolare o subentrante), prima di essere ceduto in prestito o definitivo ad un altro club, almeno così vedremo se davvero non merita di giocare in questo o quel club. Nel calcio italiano la prima cosa che si pensa è a cedere il giovane a destra e manca per farlo crescere, ma perché invece non puntare su di lui fin da subito? non compri lo straniero e giochi con il giovane italiano, meglio un azzurro oggi che una nuova nazionale scandalosa in futuro.

Via tutti i tecnici ultra sessantacinquenni dalla Serie A, inserendo i giovani dai 30 in poi, così da impostare una mentalità giovane, il calcio è cambiato non siamo ancora negli anni 80 - 90. Ventura è stato un tecnico da Serie B e medio bassa classifica di Serie A, ha avuto la fortuna di avere un Torino all'altezza, visto che non c'è niente di eclatante quando ai un Immobile e un Cerci che fanno i fenomeni per una stagione intera.
Adesso può andare a prendersi i soldi in Cina (se almeno quelli lo vogliono) oppure godersi la sua vecchiaia in tranquillità.
#torneremopresto