536 minuti senza segnare il suo nome nel tabellino dei marcatori in Europa. Quasi sei gare sono passate, da quella splendida serata giocata nel vecchio Juventus Stadium nei quarti di finale contro il Barcelona, dove siglò la doppietta decisiva per il passaggio del turno. Da quel giorno non ha più gonfiato la rete.  Paulo Dybala non riesce ad essere incisivo e decisivo in Champions League, cosi come accade in serie A.
La domanda che ci poniamo è: fuoriclasse o Campione?

Il fuoriclasse è colui che inventa le giocate, sa dare del tu al pallone con una raffinatezza ed una bellezza rara,  parla con la sfera come fosse una sua amica, affronta le squadre tutte allo stesso modo che sia Real Madrid o Arezzo. Non ha vinto molti trofei in ambito internazionale, ma in quelli conquistati, ci ha messo del suo. 

Il Campione ha le stesse caratteristiche del fuoriclasse, con una sottile differenza di fondo: può toccare un solo pallone a partita, ma realizzando gol o fornisce assist per i propri compagni di squadra, portandoli alla vittoria finale della competizione.

Nella prima categoria, possiamo citare come esempio Roberto Baggio. Il Divin Codino è stato l'emblema del fuoriclasse degli anni '90, dove ogni sua giocata era fantascientifica (chiedere a Buffon nello spareggio contro l'Inter). Portò la nazionale azzurra, grazie alle sue invenzioni, alla finale di Usa '94 (ahimé sappiamo come finì).

Nella seconda cito Del Piero. Il Campione padovano, ha vinto tutto quello che c'era da vincere in ambito internazionale con la Vecchia Signora, aiutato da squadre fenomenali e messo in condizione di segnare centinaia di goal, anche apparentemente facili nell'arco della sua carriera; è altresì vero che se in una partita non calciava mai in porta, nell'unica occasione che gli capitava la buttava dentro. Nell'anno dell'ultima Coppa dei Campioni vinta dalla Juventus, siglò reti pesanti con i suoi fantastici tiri a giro (successivamente soprannominati alla Del Piero). Dybala oltre i confini dello stivale non riesce a superare questo step

Contro l'Olympiakos ha giocato sottotono, sbagliando passaggi elementari, ha avuto un paio di occasioni per timbrare la serata con lo score personale (prima della seconda marcatura bianconera propiziata in coppia con Higuain per il raddoppio di Mandzukic), ma non è riuscito ad impensierire il portiere greco. Ecco cosa manca in questo momento al fuoriclasse argentino per diventare Campione: il guizzo vincente nell'unica occasione che gli capita. Una volta che riuscirà ad essere decisivo sotto questo aspetto, sicuramente porterà la formazione di Allegri ad alzare il trofeo dalle grandi orecchie, come è successo nel 1996 da capitan Vialli.

Forza Paulo, dimostra che la tua testa ed il tuo cuore sono a Torino e vogliono portare la Coppa più prestigiosa all'Allianz Stadium, come fece capitan Vialli nel 1996.  Fai ricredere chi pensa che con la mente sei già in viaggio verso la Spagna.