Nel consueto arzigogolo di cosa fare di Paulo Dybala due son le certezze:
1) lo si mette in campo, perché è uno dei pochi a poter vincere le partite da solo.
2) lo si mette nel posto dove le sue attitudini a vincer le partite da solo vengono meglio esaltate.
Largo in un 4.3.3 non è nel suo elemento. Trequartista basso lontano dalla prima punta non è nel suo elemento.

Dybala è una seconda punta, chiamiamola mezzapunta, 9emezzo, alla Baggio da far giocare dietro il centravanti, certamente libero da imposizioni tattiche, pronto a metter a disposizione la sua aerobicità e qualita per strappar le partite, ma con un raggio d'azione che lo tenga vicino alla lunetta dove può vincerti le partite da solo.

Roma è una sintesi di tutto ciò.
Un 4.4.2 con due ali, una Douglas Costa e l'altra - in attesa da Cuadrado - Alex Sandro o un Matuidi mezza-ala, e due mediani, Pjanic più uno tra Matuidi, preferito, e Khedira,lascia la Joia al suo ruolo, il guastatore dietro Higuain.

Avere la porta davanti, il pallone tra i piedi, tra le linee ed un centrattacco che gli toglie lo schermo dalla porta, gli permette di realizzare azioni si altissimo quoziente di difficoltà tecnica in velocità che altri nella nostra rosa ed in italia, Mertens a parte, non riescono a mettere in pratica. Confinarlo all'ala, lo allontana dall'area, lo vincola ad una finta obbligata, limita la sua fantasia.

Una sola alternativa può essere un 4.3.2.1 con l'argentino e Douglas Costa tra le linee, mezzo dx e mezzo sx, per non rinunciare a far densità con 3 mediani in mezzo al campo.

Per la facilita di gioco e varietà dello stesso, due ali che permettono alla squadra di non esser vincolata alla necessità di portar il pallone tra i suoi piedi, ma garantiscono un gioco arioso ed armonico a me continua a sembrare preferibile.