Gli anni passano incastrandosi tra loro, e il tempo da generazioni ormai dimenticate li accompagna, come il bastone di un cieco consumandosi passo dopo passo, fino a scomparire su sé stesso, tornando a quel punto di partenza del grande cerchio della vita, stesso luogo in fondo, del tanto tormentato arrivo.

Potremmo definire questa come una pseudo-legge dell'esistenza, che persone e cose si trascinano addosso dall'alba dei secoli, come quelle macchie che non vanno via nemmeno al centesimo lavaggio, ma è la stessa ragione per cui anche due punti posti in modo diametralmente contrario sulla linea di una circonferenza, "in fondo" nonostante tutto, conservano caratteristiche comuni.
E verrebbe dunque naturale chiedersi subito, per quale strana ragione due posizioni nello spazio, così lontane tra loro, addirittura poste su una distanza "massima" l'una dall'altra possano avere delle "coincidenze".

Bé, riflettiamo insieme... immaginiamo questa figura: un cerchio, come usavamo dire alle elementari, quando la geometria si limitava al colorare (senza fuoriscire dai margini), realizzato con un semplicissimo compasso, uno qualunque, anche di scarso valore.
Adesso segnamo due punti, in particolare che indicano due posizioni estremamente lontane tra loro: possiamo sentirci sicuri che non abbiano niente in comune?

Come primo particolare da considerare, notiamo che entrambi i segni che abbiamo realizzato con la punta della nostra matita si trovano sulla stessa traiettoria: essi nonostante la distanza che li divide, vivono nella stessa "grande casa" rappresentata dal nostro amato cerchio, anche se in stanze separate; inoltre, e qui bisogna fare particolare attenzione, sono entrambi due punti.
Ovvero? Hanno la stessa identica natura.
Sono entrambi nati dalla stessa matita, tenuta dalla medesima mano, e la loro dimensione è pressocché equivalente.
Avete visto? In pochissimo tempo, in una breve analisi, che qualcuno potrebbe anche contestare, ma dimostrando la sua inesattezza (sia chiaro), sono già state scovate due sintonie tra quei due passi...
Ma per chi si trova a leggere quest'articolo ciò potrebbe risultare poco appropriato all'argomento calcistico e magari vi starete chiedendo "e quindi? dove vuoi arrivare con ciò?"

Benissimo, miei cari lettori, nella speranza di non avervi annoiati, adesso ci arriviamo...avevo solo voglia di presentarvi questa riflessione, utilizzando un pò un dialogo a mò di Uno, nessuno e centomila, con il quale il vecchio caro Pirandello ci ha lasciato la sua intervista più ricca, rivolgendosi a noi come se lo conoscessimo.
Andiamo adesso al dunque: nella passata domenica di campionato è andata di scena nella sfida dello stadio Olimpico di Torino, la partita che ha visto protagoniste Torino e Inter, con la vittoria dei granata per 1-0 sui nerazzurri: una sconfitta pesante per la squadra di Luciano Spalletti, che non solo ha perso l'occasione di scavalcare la Roma in classifica, ma si è vista addirittura superare dalla Lazio, che imponendosi per 2-1 sull'Udinese in trasferta, ha legittimato il quarto posto davanti i nerazzurri.
Il tecnico dell'Inter, al termine del match, che nel corso del suo svolgimento ha decretato due legni colpiti dai suoi ragazzi, con almeno una decina di palle goal create, è stato protagonista di un simpatico siparietto con Walter Mazzarri, allenatore della formazione granata, nel momento in cui i due si sono stretti la mano al termine dell'incontro.
In base a quanto riportato da Tuttosport, il tecnico di Certaldo, in un derby tutto toscano sembra si sia rivolto al collega facendo riferimento al famoso fattore "C", complice della vittoria di quest'ultimo, in quella vigorosa stretta di mano, accompagnata da un sorriso sarcastico, mentre l'ex allenatore del Napoli sostiene invece che Spalletti, avendo qualche annetto più di lui, sia un pò uscito di senno. Nelle interviste post gara, le polemiche non sono di certo mancate, ma la realtà sorride all'ex interista, che catenaccio a parte, è riuscito a portare i 3 punti nel proprio bottino.

Torniamo adesso a riflettere sul precedente discorso relativo ai punti: analizzandoli più a fondo, sono poi così diversi Spalletti e Mazzarri?
Verrebbe da chiederselo, anche perché hanno entrambi allenato club prestigiosi come Napoli e Roma, guadagnandosi un considerevole prestigio, e l'Inter che li accomuna sicuramente, come quella famosa circonferenza cui facevo riferimento prima; ma anche in questo caso, le coincidenze non si fermano alla semplice collocazione: infatti, ambedue sono due mancati vincenti, che nelle proprie carriere, malgrado l'impegno dedicato alle proprie cause non hanno mai vinto un bel niente che possa considerarsi degno di nota.
Il Mazzarri di Napoli, arrivò secondo nella stagione 2012/2013, mentre la Roma di Spalletti si piazzò anch'essa seconda in diverse occasioni con il tecnico toscano alla guida (2006, 2007, 2008, 2017), senza però mai tagliare il traguardo grosso davanti a tutti.
Ad entrambi, anche se duole ammetterlo è sempre mancata quella magia di chi è riuscito nelle grandi imprese: è innegabile che si tratti di due ottimi conoscitori di calcio, ma è chiaro che per salire in cima non basti questo requisito.

Così, in definitiva, nonostante io nutra una distinta simpatia per tutti e due, consiglierei ad entrambi, rimanendo nella mia umiltà, di lasciar perdere la fortuna o la pazzia, ed ogni possibile attenuante alle sconfitte, che dalle loro brillanti menti possano riuscire a tirare fuori, e guardarsi dentro, dove quello bacheca per i trofei è ancora vuota e polverosa, ed aspetta ancora il momento di essere riempita, che di questo passo... chissà quando arriverà.