Sin dal momento in cui iniziarono a circolare le voci di un interessamento della Juventus per Pjanic, il coro fu pressoché unanime: i bianconeri hanno finalmente preso il giocatore di qualità tanto caldeggiato da Allegri già dalle precedenti sessioni di mercato, tassello fondamentale per completare la linea mediana bianconera. Allora si immaginava un centrocampo in cui era presente anche Pogba, poi partito e non rimpiazzato fino in fondo con un calciatore con caratteristiche, perlomeno fisiche, simili. Il bosniaco dal canto suo si è subito calato nella nuova realtà, ammettendo differenze sostanziali, in termini di metodologie di lavoro e mentalità, rispetto alla sua precedente avventura, che lo ha comunque portato a consacrarsi come uno dei centrocampisti più interessanti sul panorama europeo. In Italia, si sa, non abbiamo pazienza ne’ a livello di stampa ne’ come tifosi: pretendiamo da un giocatore che, non appena abbia compiuto il suo arrivo in una squadra nuova, già sia incisivo e risolva le partite da solo; nel caso del bosniaco si è sin da subito scatenato un tormentone prima mediatico, poi tra i tifosi sul ruolo e sulle prestazioni del ragazzo: in molti si sono accaniti sulla scelta iniziale di Allegri di provarlo davanti alla difesa, affermando che non sarebbe il suo ruolo; altri ne hanno attaccato il modo di stare in campo, secondo alcuni con poca personalità in certi momenti della partita. Ma andiamo con ordine: Allegri lo ha fortemente richiesto per ricoprire un ruolo diverso da quello attuale; sin dalle prime conferenze il tecnico toscano ha manifestato la sua volontà di schierare Pjanic da regista davanti alla difesa; esperimento al momento congelato in virtù di una partita, quella contro l’Inter, giocata in modo pessimo da tutta la squadra ma che gli è valsa l’etichetta che lui davanti alla difesa non ci può giocare. Dopo quella partita, in modo giustamente pragmatico, si è deciso per continuare al momento con Marchisio (o in alternativa Hernanes) davanti alla difesa, giocatore che più degli altri sa offrire prestazioni convincenti in quella posizione. Ma per il futuro concordo con Allegri che Pjanic diventerà uno dei migliori creatori di gioco, possedendo caratteristiche tecniche importanti e soprattutto, per un giocatore come lui che ama il pallone tra i piedi e stare al centro dell’azione, sarebbe la collocazione ideale. Attualmente lo vedo molto bene da trequartista: altra posizione su cui Allegri pare stia lavorando per metterlo nelle miglior condizioni di gioco. Attualmente fa la mezzala, ruolo a lui congeniale ma meno negli schemi di Allegri, secondo il quale le mezze ali devono allungarsi, andando alla continua ricerca dell’inserimento senza palla in area, a discapito del fraseggio corto a centrocampo, sicuramente preferito da Pjanic. E’ evidente che non ha nelle sue caratteristiche l’esplosività e l’inserimento in area, motivo per cui l’arrivo di una mezzala pura a gennaio sarebbe importante in quest’ottica: in quel caso la soluzione trequartista insieme, ad esempio, a Dybala in un 4-3-2-1 sarebbe percorribile; potrebbe essere un buon compromesso per favorire il ragazzo, senza rischiarlo nuovamente in un ruolo dove necessita, ancora per questa stagione credo, di comprenderne a pieno i movimenti. Nonostante il ruolo di fatto nuovo, in queste partite ha mostrato sacrificio e ha già portato un buon bagaglio di assist e gol, alcuni dei quali decisivi come nella delicata trasferta veronese. L’impegno non è mancato e il suo contributo si è fatto sentire, ecco perché ho trovato fuori di testa i fischi e i mugugni che lo avevano accompagnato durante la partita contro la Sampdoria. Capitolo personalità: continuo a ripetere all’inverosimile che avere personalità non significa solo essere condottieri in campo o fuori; ognuno di noi ha caratteri diversi, non tutti i calciatori sono portati a guidare una squadra con il carisma ma non per questo devono essere tacciati per passivi. Avere personalità in campo può anche significare non avere paura di prendere palla e di gestirla in momenti pericolosi della partita, come quando ad esempio si deve difendere un risultato striminzito nei minuti finali. Ebbene, Pjanic è uno di questi calciatori, dotato di una classe immensa e dovremmo ritenerci fortunati di averlo nella nostra squadra, riconoscendo l’enorme impegno che sta dando alla causa, ben consci che potrà solo che migliorare come tutti i nuovi.