La Serie A si prepara alla volata finale dell'ennesima stagione in cui le porte di Juventus e Inter sono state ben difese dai guantoni esperti di Buffon e Handanovic. I due estremi difensori sono stati spesso accostati per le loro innegabili abilità tra i pali e ancora oggi rientrano a pieno titolo nel gotha dei migliori portieri in circolazione. Un’altra cosa che accomuna i due portieroni è certamente la relazione complicata, per non dire conflittuale, con la massima competizione europea per club, la Champions League. L’unica differenza sostanziale è che il Gigi nazionale in tre occasioni ha rischiato di vincerla, mentre, incredibile ma vero, il buon Samir non vi ha nemmeno mai partecipato.

A un centimetro dalla gloria

Gigi Buffon può vantare un palmarès stellare con all’attivo un Mondiale, un Europeo under 21, una Coppa Uefa con il Parma, oltre a un’incetta di Scudetti e Coppe Italia vinte con la Juventus, solo per citarne i maggiori trionfi. Tuttavia, nella sua personale bacheca dei trofei manca ancora la Coppa dalle grandi orecchie della Champions. Per questo il numero uno e capitano della Nazionale tenterà in ogni modo di riempire questo spazio vuoto e portare a casa il prestigioso trofeo in questa stagione, conscio che la sua carriera da sogno, volente o nolente, si avvia verso l’inevitabile conclusione e che questa potrebbe quindi essere l’ultima chiamata.

Gigi in passato è arrivato spesso a un passo dal conquistare la coppa dei sogni, ma in ben 3 occasioni la fortuna gli ha voltato le spalle proprio all’atto finale della manifestazione. La prima nel 2003, con la finale di Manchester persa ai rigori contro il Milan, nonostante i due tiri dal dischetto neutralizzati a Seedorf e Kaladze. Gli altri due sfortunati precedenti sono ben più recenti e risalgono rispettivamente al 2015 e al 2017 e ad altrettante finali perse contro le spagnole Barcellona e Real Madrid in due partite molto simili per copione e risultato e identiche nel verdetto finale. Nonostante lo scorso anno a Cardiff contro il Real non sia apparso particolarmente brillante, Buffon non ha proprio nulla da rimproverarsi, perché è stato uno dei principali artefici della trionfale cavalcata bianconera. Una partita su tutte: l’andata del girone a Lione nell’ottobre 2016, in cui il nativo di Carrara ha sfornato miracoli a raffica, con Lacazette e compagni ancora a bocca aperta per la performance del terribile “vecchietto”.

La Champions 2017/18, che passa ora da un quarto da brividi remake della finale dello scorso anno col Real Madrid, potrebbe quindi rappresentare il degno coronamento di una carriera da urlo per Gigi che ha dichiarato che in caso di vittoria continuerà a giocare per un altro anno. Questa frase ha fatto contenti proprio tutti, tranne uno, il povero Szczęsny, arrivato quest’estate all’ombra della Mole per scortare alla pensione Buffon ma che, nonostante l’innegabile bravura, rischia di diventare l’ennesimo numero 12 che mette le radici in panchina dopo Neto, Abbiati e i tanti altri talenti oscurati dalla classe senza tempo di Gigione.

La coppa, il sogno e il grande incubo

Samir Handanovic invece, con il passare degli anni, ha visto trasformarsi un sogno, all’apparenza più che alla portata, in un vero e proprio incubo, e arrivato ormai alla soglia dei 34 anni spera davvero che questo possa essere l’anno buono per centrare la qualificazione e giocare la Champions 2018/19. Perché infatti per quanto tale situazione sia paradossale, il numero uno di Lubiana non ha nemmeno mai sentito dal vivo la musichetta della Champions, a differenza di colleghi molto meno blasonati e quotati quali l’italiano Vito Mannone con l’Arsenal, il vice di Dudek al Liverpool Scott Carson e l'olandese Edwin Van Der Sar, che la coppa l’ha addirittura vinta in due occasioni con Ajax e Manchester United. Per non dimenticare poi il cugino Jasmin che ha disputato la Champions in patria con la maglia del Maribor… ironia della sorte!

Lo sloveno pararigori, che ad oggi detiene il record della serie A di 6 penalty neutralizzati della stagione 2010/11, in passato ha pregustato una sola volta di partecipare alla competizione, quando in forza all’Udinese non è però riuscito a superare il preliminare estivo, storicamente indigesto per le italiane. Ma se in quell’occasione i bianconeri, pur lottando, erano usciti per mano della certamente più quotata Arsenal, fortunatamente Handanovic già passato all’Inter si risparmierà invece la delusione friulana della stagione seguente per una qualificazione sfumata contro il Braga al termine di una lotteria dei rigori maledetta “magistralmente” conclusa dal cucchiaio killer del mai rimpianto “Mago” Maicosuel. Però in cinque anni con la Beneamata, a sorpresa di tutti, lui compreso, non è mai arrivata la qualificazione alla coppa più importante. Per questo Handanovic si è dovuto accontentare solo di qualche scialba, o come nello scorso anno tragicomica, partecipazione all’Europa League e oggi, da pilastro qual è della retroguardia interista, si aspetta molto di più per questo finale di stagione che si preannuncia infuocato con una lotta serratissima per i piazzamenti Champions.

A questo punto non rimane che augurare ai due estremi difensori di vedere realizzato il loro sogno, o meglio dire ossessione, per la coppa dalle grandi orecchie, sperando che Gigi possa finalmente alzarla al cielo e Samir almeno viverla da protagonista e non più da spettatore davanti alla tv.