Ci risiamo, qualcosa doveva pur accadere, comincia ad insinuarsi a poco a poco il dubbio, qualcuno vuole eliminare il VAR.

Diversi opinionisti, giornalisti , sponda neroazurra e partenopea,ritengono che ci sia una volontà superiore, che gli arbitri stiano di loro iniziativa utilizzando la tecnologia in modo da renderla inadeguata, approssimativa ,quasi dannosa.

Analizzando però gli errori ,o presunti tali, commessi dai direttori di gara, vengono evidenziati dai supposti imparziali, oggettivi, super partes, quelli che hanno favorito la squadra bianconera. Ultimo, il rigore non concesso alla squadra biancoceleste,(fallo di Benatia su Leiva) nel match Lazio-Juventus delle ore 18:00 di sabato 3 marzo. Molti dimenticano però, naturalmente in "buona fede", di menzionare il fallo su Dybala da parte di Leiva, durante la medesima partita ed antecedente all'episodio di Benatia, che poteva tradursi in rigore ed eventualmente concretizzare il vantaggio della squadra ospite.

Ma andiamo avanti, si ritiene addirittura, che   il non utilizzo del Var da parte degl arbitri, in caso di episodi dubbi, avvenga, per ridurre l'importanza della tecnologia; essa ,a detta di molti, è imprescindibile, deve regolarizzare il calcio, è necessaria per  garantire la correttezza del campionato." Non la utilzzano perchè la vogliono cancellare, non ne hanno bisogno, da fastidio".

A questo si somma la sudditanza arbitrale, che determinati giornalisti ritengono si traduca nelle poche ammonizioni  subite dai giocatori della Juventus ,in un trattamento di riguardo nei loro confronti. Tutto ciò per giustificare le vittorie della Vecchia Signora, che domina nonostante il Var, che secondo alcuni sarebbe stata la tomba dei bianconeri. "Ci sarà un prima e dopo Var" ostentavano baldanzosi. Adesso pur di non riconoscere i meriti di chi è più forte, più organizzatto per primeggiare, si ritorna al passato, arrivando a sostenere :" Non cambierà nulla, hanno soffocato anche la tecnoligia in campo". 

Ritengo che la tecnologia in campo sia necessaria, fondamentale, ma non possiamo pretendere che raggiunga la perfezione, l'errore ci sarà sempre, a favore o contro. Fondamentale e rendersene conto ed eliminare i retropensieri, i complottismi, che in passato hanno  rovinato l'immagine del nostro calcio nel mondo e la competitività del campionato italiano.