Se pure per Marca, maggiore quotidiano sportivo spagnolo, ripreso dalla #Gazza: "Las brujas son, en la actualidad, el peor equipo de las cinco grandes Ligas europeas", le streghe sono la peggior squadra d'Europa [guidando la lista nera dei club dei 5 principali campionati del continente].

E se per il primo postulatore della legge, lo scienziato Edward Aloysius Murphy, militare dell'United States Army Air Corps, "se qualcosa può andar male, lo farà" [vulgata passata alla storia come "prima legge di Murphy"], se tanto mi da tanto, non può sorprendere che il capitano del Benevento del doppio salto dalla Lega Pro alla a A al suo esordio in B possa essere cautelativamente sospeso per doping, alla vigilia di una partita già spartiacque a Crotone, domani alle ore 15:00.

Nemmeno il palio delle arme giallorosse, tutte città recanti nelle proprie simbologie i colori giallo e rosso variamente accordati, appena terminato con un inappellabile 0 a 10 [6 a Napoli, 4 dalla Roma tra le mura un tempo amiche, tutte marcature raccolte dal portiere del Benevento nella propria rete nonostante eccellenti prestazioni tra i pali], aveva sortito l'effetto del lancio d'agenzia delle 16:30 circa di ieri

«La Prima Sezione del Tna (Tribunale Nazionale Antidoping, ndr), in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping ha provveduto a sospendere in via cautelare l’atleta Fabio Lucioni (tesserato Figc) riscontrato positivo alla sostanza Clostebol Metabolita a seguito di un controllo disposto da Nado Italia al termine della competizione ’Campionato di calcio Serie A: Benevento - Torino’ svoltasi a Benevento in data 10 settembre 2017” https://goo.gl/fALjhm

Il farfuglio scomposto del club ha, se possibile, ulteriormente allarmato il tifo beneventano, che è stato colto da stupore sia per la reputazione di Fabio Lucioni, un cittadino al di sopra di ogni sospetto per citare il crime drama del 1970 diretto da Elio Petri, premio Oscar 1971 quale Miglior film straniero, sia per la morbida linea difensiva che sembra ispirare le reazioni a caldo, quasi un appellarsi alla clemenza della corte, nella speranza che le controanalisi possano evidenziare elementi diversi e più rassicuranti per il calciatore, che corre il serissimo rischio di chiudere qui la propria carriera professionistica.

Nessuno si nasconde dietro un dito in città. La mazzata è stata durissima, ben oltre, molto oltre i limiti palesati dalla squadra.

L'utopia dell'irraggiungibile Serie A comincia ad assumere i contorni di una distopia, grottesca, disperante, quasi una nemesi. Oscillante di umori profondi come nell'incipit al "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury:

«Era una gioia appiccare il fuoco.

Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla solida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo».

Marco Baroni metteva da un canto il suo sciamanico spirito guida Eduardo Galeano per affidarsi ad un laconico René Char:

"Resistenza è solo speranza".