"Voglio continuare ad allenare, ma il ruolo di commissario tecnico, al momento, non mi ispira: sono fatto per lavorare sul campo ogni giorno". Così parlò Carlo Ancelotti da Reggiolo all'indomani dell'esonero dal Bayern Monaco. Ma nel calcio gli scenari cambiano con la stessa velocità con cui le palpebre si chiudono per dare idratazione agli occhi.

Ed oggi il nome del "tecnico delle 3 Champions League vinte" è quello più gettonato per la panchina della malandata Italia. Dopo l'esonero di Ventura, sono tanti gli allenatori accostati al tricolore: Ranieri, Mancini, Allegri, Conte e il traghettatore Di Biagio. Il popolo, però, chiede a gran voce il buon Carletto.

Perché Ancelotti ha vinto tutto, perché Ancelotti ha girato il mondo (conquistandolo più di una volta), perché Ancelotti (come ripetono i suoi ex calciatori) sa esercitare enorme carisma sul gruppo. I suoi titoli lo precedono, aspetto da non trascurare quando si varca la porta di un nuovo spogliatoio. 

Intanto, la notizia certa è che tra la Federazione e il tecnico è avvenuto già il primo contatto. Non ufficiale, bensì ufficioso, come spesso accade in queste situazioni. Il ruolo di mediatore tra le parti spetta a Michele Uva, dg della Figc e vice presidente Uefa: i due erano insieme nel Parma di Tanzi, nel periodo d’oro, prima del disastro finanziario. Cè un vissuto personale e un passato lavorativo: requisiti importanti per convincere Carletto.

Che, però, ha posto delle condizioni ferree, inviolabili: vuole uno staff tutto suo (magari con Paolo Maldini come secondo o team manager), vuole che non ci siano passaggi bui, malintesi e situazioni sottintese. E non vorrebbe la presenza di alcuni personaggi che hanno fatto la voce grossa negli ultimi. Resta anche il nodo dell'ingaggio, altissimo, che peserebbe non poco sulle finanze della Figc. Ma, d'altronde, le grandi opere si costruiscono così. Il primo passo verso il nuovo matrimonio che farebbe felici gli italiani è stato compiuto: sta ad Ancelotti scegliere se continuare in un club, dove lavorerebbe day by day, o assurgere a eroe nazionale prendendo in mano l'Italia. 

Carletto, devi fare ciò che ti fa stare bene!