Mancavano solo 9 maledettissimi minuti ed il derby della Mole di andata del Campionato di Serie A 2016-'17 sarebbe giunto agli sgoccioli dei minuti di recupero. È proprio a quei fatidici momenti che molti (tutti?) siamo ritornati dopo il ben noto epilogo di Torino-Juve: perchè, perchè quei tre cambi? Il Toro stava mettendo alla corda la Juve: questa è la realtà, aveva costruito due ottime palle gol in contropiede nel giro di pochi minuti: la prima sprecata per una mancata apertura verso sinistra a favore di Belotti e la seconda con quel piazzato di Lijac sul palo opposto a 5 cm dalla gloria... Di sicuro con quell'assetto i Grananta avrebbero costruito altre palle gol: era nella dinamica della partita che ce ne sarebbero state altre. Sinisa Mihajlovic, il serbo Sinisa, uomo tutto d'un pezzo e coraggioso che io apprezzo, a nove minuti dalla fine ha messo in atto la strategia che forse aveva già preventivato: attaccare e cercare di mette sotto la Juve nell'ultimo quarto d'ora di gara (9 minuti+ recupero e tempo perso vario: più o meno fanno 15 giri delle lancette lunghe dell'orologio). Il problema è che se c'era una squadra che atleticamente era già messo meglio dell'altra quella era proprio il Torino e sebbene andare a toccare l'andamento di una gara che pareva essere indirizzata verso un contropiede vincente dei Granata era un ulteriore azzardo (leggasi pazzia) il buon Sinisa non si è fatto scrupolo di seguire alla lettera il canovaccio che aveva studiato per la partita... e la partita inevitabilmente l'ha persa. Certo per noi è facile parlare standocene comodamente seduti sul divano a guardare, analizzare e giudicare le partite altre è viverle e dirigerle ma un dubbio è sorto a tutti: perchè l'ha fatto? A mio modesto avviso il motivo è semplice: Sinisa Mihajlovic non ha resistito al richiamo del Mito e della Leggenda Granata. D'altronde dopo il richiamo alla storia ed al popolo granata che aveva fatto in conferenza stampa come poteva sottrarsi al ruolo che egli stesso si era dato per questo derby in quella che è la squadra più letteraria del calcio italiano? È stato ahimè vittima dell'alone mistico e romantico che aveva dato alla gara nonostante tutti i presagi fossero funesti al progetto che aveva partorito nella sua mente non ha esitato a mettere in atto il suo piano: schierare la sua squadra con un folle 4 2 4 negli ultimi nove minuti dei tempi regolamentari contro la squadra più forte e camaleontica degli ultimi cinque anni del campionato italiano... L'assurdo di questa dramma è che il nostro eroe romantico Sinisa ha perso la partita proprio quando rischiava di vincerla; ma ahimè la tragedia è parte integrante della storia di questa incredibile squadra che è il Torino.