Il personaggio - Giovedì 27 luglio tra lo scetticismo generale è stato ufficializzato l'acquisto di Mattia De Sciglio per l'importante cifra di 12 milioni, per la felicità del tecnico che lo ha lanciato Max Allegri, che ha fiducia nelle qualità del milanese e confida di farlo tornare ai livelli degli esordi. Mattia arriva alla Juve dopo sei anni in chiaroscuro tra le fila rossonere, infatti dopo la prima strepitosa annata in rossonero che lo ha fatto balzare agli onori delle cronache garantendogli il posto da titolare e l'etichetta di futuro campione, il classe '92 non ha più mantenuto quel rendimento, condizionato anche da numerosi infortuni.

I guai fisici e i continui cambi di allenatore - De Sciglio, è stato frenato nelle 2 stagioni successive da molti infortuni: nel 2013-14 rimediando in ritiro una distorsione al ginocchio sinistro e poi a settembre una lesione al menisco mediale che ne ha condizionato il rendimento e che gli ha permesso di scendere in campo solo 21 volte, mentre nel 2014-15 ha portato termine una stagione altrettanto travagliata, che gli permette di collezionare solo 18 gettoni. I problemi di De Sciglio, però non sono stati solo quelli fisici, ma anche il continuo cambio di allenatore: con Seedorf era molto avanzato nella posizione, con Mihajlovic invece più aggressivo ed abile nell'anticipare l'avversario, mentre Montella lo ha utilizzato per interdire la manovra avversaria e come terzo centrale.

Rosa inadatta e club "alla deriva" - Inoltre nel Milan degli ultimi 4 anni non era affiancato da centrali forti ed affidabili(tranne Romagnoli), capaci di garantire solidità e sicurezza alla retroguardia rossonera ma da gente mediocre e inadatta quali Zapata, Paletta, Gustavo Gomez, oltre al fatto di trovarsi in una squadra "alla deriva" e con una tifoseria sempre sul piede di guerra non ha contribuito di certo a riportare il terzino ai suoi standard.

Notti magiche in azzurro - Il numero 2 bianconero ha trovato il suo "angolo di paradiso" in Nazionale, in cui sia con Conte all'Europeo sia con Ventura fino a marzo è stato un perno degli Azzurri(23 presenze con i due tecnici), sfornando prestazioni da 8 in pagella contro colossi come Spagna, Belgio e Germania e garantendo sia copertura difensiva che cross precisi per gli attaccanti.

L'ora del riscatto - Ora alla Juventus ha ritrovato il suo mentore, Allegri ed una squadra di fenomeni, pronto a farlo tornare grande, garantendogli un posto importante nel progetto tecnico del livornese. Il nuovo numero 2 bianconero si è messo in evidenza nel match amichevole contro il Barça(con una Juve sperimentale soprattutto nel primo tempo), in cui il terzino ha lanciato buoni segnali, da elogiare una sua diagonale "alla Pessotto" su Arda Turan. Ora resta da vedere se Allegri vincerà la sua scommessa, come si augurano i tifosi della Juve, facendolo tornare ai livelli degli esordi o se il calcio italiano perderà il talento milanese.