Davide Astori si è spento a soli 31 anni in una stanza d'albergo. Una vita e una famiglia spezzata, nel sonno, senza rendersene conto.

Tutto troppo triste e brutto ma incredibilmente vero. Capitano del Cagliari e dopo Riva l'unico giocatore isolano ad aver segnato in nazionale.
Un giocatore unico, nato per fare il Capitano, ex Milan fino ad oggi leader dello spogliatoio viola. Una tragedia inspiegabile per un ragazzo bravo, serio e professionista esemplare.

Un lavoratore modello, IL DESTINO L'HA PORTATO in cielo a giocare con gli angeli, leader indiscusso del firmamento. Tutti i colleghi sconvolti  partite giustamente cancellate e momenti di riflessioni. Che non devono andare nel ridicolo, non bisogna ricordarsi della vita, dello sport, che unisce tutti solo nelle tragedie.

Una disgrazia che non si saprà mai se poteva essere evitata. Doveroso da parte di tutti spendere risorse per controlli medici periodici e approfonditi. Essere atleti non vuol dire essere invincibili.

Dalle disgrazie bisogna imparare e evitare che si possano ripetere, con ogni mezzo possibile .
In questi casi siamo tutti vulnerabili e buoni. Il pensiero che si possa morire sconvolge tutti, i giocatori non hanno piu rivali ma solo amici.
Il calcio ti rende normale solo di fronte a queste disgrazie. Purtroppo e' toccato a lui insegnarcelo. Bisogna farne tesoro e ricordarcelo al centro della difesa.

Davide amava il calcio, ha sempre girato l'Italia e conosciuto tanta gente, che l'ha applaudito e fischiato. Ora vuole credere in un calcio migliore, fatto di valori, senza ipocrisia.

Tutti dobbiamo aiutare a migliorarlo e fargli vedere che la sua morte e' servita a qualcosa. Lo sport si ferma a riflettere, lui da lassù ci indicherà la strada migliore.
L'essere umano di fronte alle tragedie si sente inerme, non ci sono categorie, fuoriclasse o retrocessioni, solo la vita, che quando meno te lo aspetti ti ricorda che sei uguale a tutti gli altri.

Un sincero abbraccio alla famiglia e le condoglianze sentite, unite ad un dolore che nessuno puo' capire non  parliamo di calcio ma di vita. 

CIAO DAVIDE PROTEGGICI DA LASSÙ.