87 Daspo. 87 Inibizioni. 87 buoni motivi per provocare la fine del tifo organizzato a Pisa. La partita incriminante? 17 Settembre, Pisa-Brescia e gli scontri avvenuti nel pre-partita ad Empoli, una partita giocata al Castellani poiché l'Arena Romeo Anconetani necessitava di alcuni lavori di messa a norma. Il motivo degli scontri? Una questione che nessuno, dalla Questura di Empoli alla Polizia di Pisa e Firenze, ha voluto affrontare di fronte ai microfoni e alla carta stampata. I fatti sono paradossali e sfiorano l'imbarazzante, l'ordine pubblico è stato gestito con un'incompetenza clamorosa: i pullman dei tifosi bresciani sono stati convogliati nella stessa uscita autostradale degli ottomila pisani accorsi ad Empoli. Oltretutto, i supporters delle rondinelle hanno sostato nella medesima area di servizio dove i numerosi pisani stavano pranzando prima della partita. Questi i fatti, per non parlare dei racconti della gente che ha vissuto quei momenti di terrore. Famiglie con figli al seguito accerchiate dagli ultras bresciani, superiori nel numero al momento degli scontri. Un agguato inaspettato che poteva e doveva essere evitato. L'assurdità che supera ogni livello razionale arriva proprio dalla stangata, esclusivamente a ridosso del tifo nerazzurro, come se gli ultras pisani si fossero picchiati da soli, tra di loro. Si parlava di novanta, ma alla fine sono state notificate 87 restrizioni in un colpo solo e tutte a carico di un'unica tifoseria, l'occasione più ghiotta di sempre per togliere di mezzo il tifo organizzato dalla piazza pisana da parte di chi, da anni, non aspettava altro. Ci sono voci insistenti e attendibili che raccontano addirittura di Daspo arrivati a chi, quel giorno, non era nemmeno uscito di casa. Ed i provvedimenti - strana coincidenza - giungono appena dopo l’insediamento della nuova società (passata dai Petroni alla famiglia Corrado), dopo che il clima in città si era rasserenato. Una pesantissima mazzata per tutto l'ambiente: dopo molti mesi di silenzio, dopo che tutta la città si era stretta con i gruppi della Nord, dopo che ognuno di noi ha iniziato davvero a credere di dover pensare finalmente solo a fare il tifo per spingere la squadra verso la salvezza, ecco scattare i provvedimenti che rischiano seriamente di mettere in ginocchio la passione e la determinazione di tutta la nostra tifoseria. Quest'assurda decisione verrà portata in Parlamento: dal 6 Febbraio è partita una raccolta firme di vitale importanza per sottoporre al Ministro dell'Interno la questione, al fine di indagare su come sia stato organizzato e gestito il servizio d'ordine da chi, di mestiere, deve prevenire anziché curare. Come è potuto accadere che venisse autorizzato il passaggio dei supporters bresciani esattamente dal percorso autorizzato ai tifosi del Pisa? Non far incontrare le due tifoserie sta alla base della professione di chi deve salvaguardare eventi di questo tipo. Le Cose Come Stanno sono queste: da ben cinque mesi tutta la piazza nerazzurra e 87 persone in particolare stanno aspettando una risposta. Le autorità non parlano, non spiegano e non motivano: si limitano a ratificare Daspo. Contro l'Entella abbiamo fatto silenzio per i primi 5 minuti. Contro il Frosinone è volata la carta igienica al quinto minuto del primo tempo da tutta la curva. Contro l'Ascoli abbiamo voltato le spalle al campo. Non smetteremo di protestare e di farci sentire, nel mio piccolo sfrutto questo spazio per dare voce a chi non ne ha, per dare visibilità ad una vicenda clamorosa, scomoda, oscurata dai media. Ho scritto al plurale perché anche stasera all'Arena contro il Carpi sarò al mio posto, a sostenere due colori, il nero e l'azzurro. Da due domeniche ci hanno anche tolto i tamburi, la nostra voce sarà ancora più forte, per ricordare a tutti i SERVI DEL POTERE presenti che queste infamie non ci fermeranno. PISA NON SI PIEGA "Per quelli innamorati come noi per quelli che non moriranno mai contro DIFFIDE e REPRESSION combatteremo per il nostro GRANDE AMOR" MC