Obiettivi chiari, rischio d'impresa calcolato e affondo deciso. Un diktat nuovo che ha profuso un mercato in controtendenza, capace di ribaltare a 180 gradi la parsimonia che ha caratterizzato e contraddistinto per oculatezza, occasioni e prezzi i colpi degli ultimi cinque anni a tinte bianconere. E fu così che l'accoppiata Marotta-Paratici decise di togliere la vecchia salopette di campagna per provare il cashmere, su consiglio dello stilista più pregiato, quell'Agnelli che in cinque anni è riuscito a rinnovare il brand ed esaltarne lo stile: un salto evolutivo ed economico, un nuovo look più accattivante e convincente. La stampa è entusiasta, il mondo accorre in prima fila per le prime sfilate, i titoli si scrivono da soli: il black&white non solo torna di moda, è capace di conquistare tutti con una prepotenza senza eguali. Non esistono limiti, non ci sono parole sconfessabili: se il sesto scudetto è una scontatezza, lottare per vincere la Champions appare una mera formalità. Come in un dibattito al rialzo dove vince chi spara più in alto, nel trambusto dell'euforia arrivano gli scivoloni che non ti aspetti, i primi strappi al vestito nello sbigottimento generale. Inevitabile, a queste condizioni, scoprire che in brevi istanti crolla l'immagine creatasi, si dissolve un'idea e scompare ogni parola spesa, tritata e soppiantata da uno scetticismo recondito. Accompagna il tutto l'inspiegabile delusione fomentata da aspettative irragionevoli, come se l'abito vincesse sul monaco, come se la veste pesasse ancor più di chi la indossa. E che succede quando, di colpo, la vita e le vicende cambiano ancora direzione? Proviamo a parlare del tema più caldo e controverso della carta stampata, tentando di dirci LeCoseComeStanno con un paio di domande: cosa non si farebbe pur di vendere una copia in più? Cosa non si titolerebbe per un centinaio di click in più? Presupposte con ovvietà le fondamenta basilari della pubblicizzazione di un articolo alla spasmodica ricerca dello slogan più aggrappante sulla gente, c'è da chiarire che sulla Juventus c'è stato un abuso editoriale fuori controllo che, tutt'ora, dilaga senza fine. Avere la facoltà economica di poter pagare due clausole rescissorie per un totale di 120 mln non costituisce nessun diritto di vincita: è più semplice spendere male, specialmente in un mercato caratterizzato da prezzi stellari. E ancora: cambiare marcia rispetto agli anni precedenti, puntando ad obiettivi più concreti e di immediato valore corrisponde ad un inevitabile e ulteriore passo in avanti di un lungo cammino di ricrescita iniziato dopo la Serie B. Come può garantire successi istantanei? Veder vincere la Juventus a Zagabria e leggere i giornali questa mattina è stato più nauseante del ricordo stesso applicato ai titoli post vittoria risicata a Palermo. E poiché boicottare tutto l'apparato giornalistico sia impossibile, la morale è sempre quella: leggere si, farsi influenzare no. Date alla Juventus quel che è della Juventus, la Champions e la gloria sono ancora distanti. Di una cosa si può essere certi: l'abito è prestigioso, ma va saputo indossare. MC