L'Europa League, negli ultimi anni, è riuscita a scrollarsi la nomea di trofeo secondario, assumendo sempre più i contorni di un evento rilevante quanto la ben più conclamata Champions League.

Il Manchester United, fresco vincitore dell'ultima edizione, è riuscito a conquistare il trofeo nonostante il pronostico non fosse propriamente a suo favore, vista l'annata non esaltante in Premier e la serie di risultati sofferti inanellati nei vari turni. Il fattore Mou è stato determinante, così come lo è stata la voglia della squadra di far valere il proprio blasone.

A poche settimane dalla finalissima, è già tempo di ripartire; la scorsa settimana, coi match d'andata del primo turno, è ufficialmente iniziata l'EL 2017/2018, con una moltitudine di incontri che porteranno alla terza fase, a fine luglio, con l'ingresso di club di alta fascia, come il Milan di Montella.

In questo momento, vista la diversa durata della preparazione e le condizioni climatiche, non sempre conta l'esperienza. Lo sa bene il Glasgow Rengers, eliminato ieri sera da Progrès, club di Lussemburgo, nonostante gli scozzesi fossero favoriti, vogliosi di riaffacciarsi in Europa dopo la risalita dell'ultimo quinquennio, frutto del fallimento societario del 2012.

Giovedì, i 48 match in programma daranno gli altri verdetti.

Già certe del secondo turno il Progrès e il Videoton, uscito indenne dal rocambolesco 3-3 col Balzan di ieri sera, oltre all'Ostersunds che proverà ad insidiare il Galatasaray. Pronte a scendere in campo anche Apollon, contro una tra Zaria Balti e Sarajevo, Mlada Boleslav, Panionios, Astra, Brondby, Hajduk Spalato, Utrecht contro una tra Valletta e Folgore (20- all'andata), derby di San Marino, Brann, Brest, Aberdeen, Sturm Graz, Yehuda e Lucerna. 

Lione 2018 è ancora lontana anni luce, i grandi club ancora in fase di preparazione ma, intanto, chissà che in questa sfilza di club, più o meno sconosciuti, novità assolute e ritorni dal passato, non possa nascondersi una Cenerentola pronta a far faville.