Vado alla Juve! E poi...

Si fermano qui le certezze dei giovani talenti che vengono avvicinati dalla società bianconera, il loro futuro è imprevedibile. L'unica cosa certa è che loro firmeranno per la Juve. Ciò non vuol dire che andranno a giocare alla Juve.

La Juventus è cresciuta tanto, troppo in questi ultimi anni, sono cresciuti i loro obiettivi e quindi i parametri dei giocatori che devono far parte della rosa. Non basta solo la qualità per far parte di una squadra come quella juventina, che vuole vincere campionato, Coppa Italia e Champions ogni anno. Servono anche e soprattutto esperienza e spessore internazionale.

Lo scouting della società torinese, il migliore in Italia, fa un lavoro eccezionale tutti gli anni e si accaparra subito i migliori giovani emergenti, italiani e non, tesserandoli in tempi non sospetti. Il sistema incappa però in un paradosso, questi giovani non sono pronti per far parte di questa squadra, ovviamente. E così la Juventus si ritrova con una valanga di talenti da piazzare qua e là ogni anno, sperando che mostrino altrove le loro qualità prima di farli tornare alla base. Sempre ammesso che torneranno alla base.

E quindi Orsolini, Bentancour, Spinazzola, Cerri, Mandragora, Leali. E ora Caldara. E chissà quanti altri che ora non ricordo. Giocatori che rischiano di perdersi per mancanza di certezze sul loro futuro, perché non trovano la loro dimensione giusta. Rimane difficile per questi ragazzi accettare la Juventus, la squadra con più appeal in Italia, ma si accorgono forse dopo di non aver fatto la scelta più giusta per la loro carriera. 

Questo accade perchè la Juventus anticipa la concorrenza anche per giocatori che non sono di primaria importanza nel loro progetto tecnico, impedendo al giocatore di accasarsi in squadre più adatte. E ora speriamo che un Orsolini ad esempio riesca a trovare la sua giusta dimensione per esprimersi al meglio e poter crescere con continuità, senza essere sbattuto a destra e a manca con vari prestiti.

Perché va bene accaparrarsi i migliori se se ne ha la possibiltà, ma a tutto c'è un limite.
Lasciamo crescere questi ragazzi dove possono farlo meglio.