E' uno stato di fatto che i soldi impiegati dal Milan per la campagna acquisti di questa estate siano ad oggi per molti tifosi ed addetti ai lavori stati spesi male, soprattutto per i risultati in campionato. Certo anche che molto spesso sarebbe meglio puntare su giovani sconosciuti ed azzardare delle scommesse in campo piuttosto che investire cifre mostre su giocatori più conosciuti, rodati e affermati nelle massime serie europee, specie quando questi poi non danno tutto sul manto erboso e risultano in realtà già appagati o addirittura giocatori finiti.

Fatto sta che la politica del calciomercato obbliga spesso, determinate piazze importanti a dover agire in questa maniera senza potersi permettere di "bruciare" giocatori non pronti e di conseguenza una intera stagione. Risultato, che spesso però porta a ritrovarsi in rosa nomi sicuramente più noti ma avanti con l'età, con più esperienza ma non rivendibili e che non vogliono essere rivenduti perché ricoperti da soldi di un ingaggio che eventuali altre squadre minori poi  interessate non potrebbero permettersi di offrire, a meno di una risoluzione di contratto spontanea e consensuale dello stesso giocatore con la società di appartenenza, cosa che difficilmente e quasi mai avviene, con lo stesso giocatore che non volendo rinunciare allo stipendione è pronto a rompere con il suo club impuntandosi per accomodarsi in panchina o addirittura rimanere  tranquillamente fuori rosa in tribuna fino a scadenza. 

Bene questo è il gioco delle parti, interesse non per praticare il lavoro più bello al mondo, quello sognato fin da bambini, facendo di tutto in allenamento per meritarsi la convocazione e una maglia, magari quella della propria squadra del cuore, ma la dimostrazione che il profumo dei soldi è tutto. 

Certo siamo abituati ormai a tutto questo, forse è anche giusto che si faccia il proprio interesse e son somare le società che scelgono male e cadono in un tranello simile. Ma almeno che questi 'parassiti' abbiano la pietà e la dignità poi di non criticare l'altro per lo stesso motivo o addirittura la squadra che ha subito tutto questo per te.

E' il caso di Cristian Zaccardo, che con tutto rispetto per la sua carriera, qualche anno fa fuori dai progetti del Milan decise di non accettare altre offerte e godersi i suoi 2 milioni di stipendio senza neanche prendere parte agli  allenamenti e che dichiara in questi giorni in una intervista per  Tuttomercatoweb: “Il Milan è la dimostrazione che nel calcio i soldi non sono tutto. Guarda Juve e Napoli, ma anche l’Udinese e l’Atalanta: è tutto l’insieme a fare la differenza. Una squadra non è una collezione di figurine“.

Per il Milan i soldi in buona fede e sbagliando saranno tutto, per te ci si sente invece di dire che la gratitudine sarà sempre abbastanza. A buon intenditor...