Dopo il sorteggio dei quarti di Champions, l’Italia antijuventina ha esultato come non mai. Erano sicuri che l’armata blaugrana avrebbe fatto un sol boccone della Juve. Oggi, 20 aprile 2017, all’indomani dell’epica partita del Nou Cam – stadio che ha potuto celebrare, con i suoi 100.000 spettatori, la forza e la qualità dei ragazzi di Max Allegri – metà Italia calcistica, figlia del calcio minore, vive nell’angoscia e nell’ansia. Quelli del “giochiamo meglio noi”, hanno potuto ammirare la squadra che non ha preso neanche un goal dall’attacco più forte di tutti i tempi. L’ultima volta che il Barca è rimasta a bocca asciutta in un doppio confronto di coppa, probabilmente giocava in Champions ancora il Milan, quando ancora era una squadra italiana, pertanto parliamo di tanto tempo fa. Quelli del vincono in Italia perché “lubano”, hanno dovuto ritorcersi in se stessi, guardarsi nel profondo della loro invidia ed essenza di perdenti; chinare il capo di fronte alla superiorità dimostrata dai bianconeri nel doppio confronto col Barca dei mostri. Ora saranno costretti a percorrere in ginocchio il cammino di S.Tiago di Compostela affinché non si realizzi l’inimmaginabile. Quelli del “sono catenacciari”, mancano di “intensitè” e “qualitè”, si rigirano i pollici davanti alla tv, recitando giaculatorie ancestrali nella speranza che la padrona d’Italia non diventi anche la padrona del mondo. Questi quarti di Champions ci hanno regalato un confronto epico, che rimarrà per sempre nei ricordi di ognuno di noi. Abbiamo decretato la fine di un ciclo durato una ventina d’anni, in cui il Barcellona ha letteralmente dominato la scena mondiale, impartendo lezioni di calcio a tutto il mondo. I nostri ragazzi ne hanno guadagnato in gloria e dignità, convinzione e forza psicologica. Ora siamo diventati finalmente una delle più grandi al mondo. Detto ciò, che sia chiaro: non abbiamo vinto ancora nulla. Noi non siamo come quelli che gioiscono ad agosto e finiscono la stagione ad aprile. Non non siamo come quelli che giocano meglio e non vincono mai, e non siamo neanche come quelli che rimangono attaccati ad un passato che sbiadisce, anno dopo anno, figuraccia dopo figuraccia, sfumando sempre più in un giallo opaco cinese. Noi siamo la Juve. Umili e concentrati fino alla fine. Nella consapevolezza che il bello deve ancora arrivare. Nel frattempo accontentiamoci del surplus di forniture di malox che le farmacie d’Italia si dovranno assicurare durante questi giorni. Finoallafinale…….