Pochi giorni ancora ci separano dall'inizio della Coppa d'Asia 2019, il torneo più prestigioso per le squadre appartenete all'AFC, che si disputerà negli Emirati Arabi Uniti dal 5 gennaio al primo febbraio 2019. Nell'ultima edizione la nazione dell'Australia (ormai da anni relegata nella federazione della nazionali di calcio asiatiche) ha vinto il torneo fra le mura amiche battendo la Corea del Sud ai tempi supplementari ed ora i socceroos sono chiamati a difendere il titolo di squadra più forte del panorama calcistico asiatico dall'assalto di diverse pretendenti, alcune già affermate,altre che hanno voglia di emergere e che sognano nell'impresa. Conosciamo meglio le 24 squadre partecipanti: Nel gruppo A la squadra ospitante, ovvero gli Emirati Arabi Uniti, allenati da Alberto Zaccheroni,ha le potenzialità per sognare la vittoria finale,confidando anche nel fatto di avere un girone abbordabile, che comprende Thailandia,India e Bahrein. Nel 1996 ospitarono la competizione dove persero ai rigori la finale con l'Arabia Saudita ed è una sconfitta che brucia ancora, ma la squadra di Zaccheroni ha le potenzialità per sorprendere,partendo dal fattore tifo ai diversi giocatori di talento,come il portiere Ali Khafis, il centrocampista I.Al Hammadi, l'esperto Matar e Ali Mabkhout, 5 gol nell'ultima competizione e detiene il record del gol più veloce nella storia di questa competizione, infatti andò a segno dopo 14 secondi contro il Bahrein. Il modulo di partenza sarà un 4-2-3-1, tendente però ad abbassarsi.

La Thailandia di Rajevic tenterà nel non semplice obiettivo di passare il turno, un ottimo turno di qualificazione però la possono far bene sperare. Ritorna nella competizione asiatica dopo ben 12 anni con l'intento di non sfigurare, buone sono le possibilità che possa passare il girone, ma ci sarà da battagliare con tutte le altre. Le stelle della nazionale sono il difensore Kerdkaew (che gioca in Thailandia nel Nakhon Ratchasima) e Songkrasin, attaccante dotato di un discreto talento che milita nella J1 League, soprannominato Messi Jay perché considerato il Messi thailandese, è stato come mvp del campionato nipponico.Il modulo di partenza sarà un 4-4-2.

L'India dell'allenatore giramondo Stephen Constantine ritorna dopo 8 anni nella competizione asiatica nell'intento di stupire e aggiudicarsi una qualificazione all' eliminazione diretta che manca dal 1964 (in quel caso fu addirittura secondo posto), impresa ardua però per i Brangha Boys che dovranno affidarsi all'eterno Sunil Chhetri, trentaquattrenne attaccante del Bengaluru, massima serie indiana, per lui una breve parentesi nello Sporting Lisbona, che lo acquistò anche per merchandising e per aprirsi a mercati milionari come quello indiano, ma Chhetri disputò appena 3 partite con la squadra B, prima di ritornare in patria.Anche per loro un 4-4-2 tendente al 4-4-1-1 o 4-5-1.

Il Bahrain di Miroslav Soukop potrebbe essere la vera sorpresa di questo girone, nelle ultime tre amichevoli ha stravinto senza subire reti (5 gol al Tagikistan,1 all'Oman e ben 4 alla Corea del Nord) e il debutto avverrà contro la nazione ospitante,dove non sussiste un ottimo rapporto,anzi furono gli Emirati a sostenere l'Arabia Saudita nel respingere le rivolte degli sciiti del Bahrein ed entrambe si ostacolano sul lato economico, i perni del team Bahrenita sono il centrocampista Al-Safi, la punta Al-Romaihi e soprattutto l'eterno portiere Jaffer,che veste la maglia della nazionale del Bahrein già dai primi anni del 2000 e comparato al leggendario estremo difensore Humood Sultan. Il modulo di partenza è un 4-2-3-1 spregiudicato considerando il grande feeling delle squadre asiatiche a difendersi,ne vedremo delle belle.

Il gruppo B vede i campioni dell'ultima Coppa d'Asia,ovvero l'Australia,affrontare un girone relativamente semplice ma che nasconde insidie e squadre spigolose,considerando anche che tra le altri nazioni presenti nel gruppo,ovvero Giordania,Siria e Palestina, non scorre buon sangue.

La formazione "naturalizzata" asiatica dell'Australia,come già detto, è nettamente favorita a passare il girone ed è tra le candidate alla vittoria finale del torneo.Dopo il mondiale sulla panchina dei socceroos siede Graham Arnold,che fu un discreto attaccante negli anni '90 esibendosi fra Olanda e Belgio,disputa la sua seconda esperienza da ct australiano (sostitui Hiddink dopo il mondiale del 2006);egli predilige per un 4-4-1-1 che tramuta facilemente in un 4-2-3-1 con gli esterni di centrocampo che avanzano,le stelle sono tante in questa squadra,dal esterno Leckie (gioca nell'Herta Berlino) alla punta Kruse (Bochum), passando per il naturalizzato australiano Degenek (Stella Rossa) a Mabil (Midtjylland),straordinaria e commovente la storia di quest'ultimo,ne sentirete parlare ed infine,ultimo ma non ultimo, occhio a Andrew Nabbout,gioca nel Urawa Red Diamond,in Giappone, talento emergente della nazionale australiana.

La Giordania di Borkelmans ambirà a ripetere la prestazione del 2011,dove si fermò ai quarti di finale e sarà una sfida nella sfida perchè nello stesso girone ci sarà anche la Palestina ed entrambe si scontreranno all'ultima giornata del gruppo,in una partita che si preannuncia tesissima.Il 3-4-1-2,aggiungiamo anche il trequartista alla batteria di centrocampisti in fase di copertura, garantirà protezione alla porta difesa dal trentaseienne Amer Shafi,che difende la porta della nazionale dal 2002 e che il 17 novembre del 2018,in un amichevole contro l'India,riesce nell'impresa di segnare direttamente dalla sua porta,cosa accadutagli anche quando militava nel Al-Wehdat, ma non è il solo talento della squadra,infatti l'attacco sarà condotto Musa Al Taamari,talento giordano classe '97 che milita nell'Apoel (serie A cipriota) e ha realizzato 7 reti in 11 partite,un vero fenomeno per il calcio asiatico e potrebbe essere un nome che potremo sentire più spesso in futuro,potenzialmente un crack.Qualificazione al turno successivo difficile.

Dopo aver sfiorato una storica qualificazione al mondiale scorso,la Siria, allenata da Bernd Stange, proverà a passare i gironi della Coppa d'Asia per la prima volta nella sua storia e mai come quest'anno può contare su un gruppo ben affiatato e ben organizzato, la coppia d'attacco siriana è composta da due veri trascinatori come Omar Al Soma,attaccante dell'Al-Ahli(Serie A dell'arabia Saudita),laureatosi per tre volte di seguito capocannoniere nel suo campionato, e da Omar Khribin,seconda punta dotata di buon talento,suo il compito di segnare e far segnare.Modulo di partenza un 4-4-2 pronto a servire le due punte

Come la Siria,anche la Palestina ha come sogno di passare la fase a gironi,cosa mai riuscita nella sola e unica partecipazione alla manifestazione.La formazione allenata dall'algerino Nourredine Ould Alì si presenta ai blocchi di partenza come sfavorita del gruppo per la qualificazione ma le speranze dei palestinesi sono poste sul mentore della squadra,il centrale difensivo Bahdari e nel goleador Sameh Maraaba,arrestato nel 2014 dalle truppe israeliane per aver sconfinato il territorio palestinese e invaso la cisgiordania, fu costretto a saltare la coppa d'asia di quattro anni fa proprio questo motivo ed ora cerca riscatto per se stesso e i suoi uomini.Il 4-2-3-1 sarà il modulo di partenza con Maraaba e co. pronti a dar filo da torcere a chiunque.

Il gruppo C vede la Cina di Marcello Lippi,la Corea del Sud di Paulo Bento, le Filippine di Sven-Goran Eriksson e la cenerentola Kyrgizstan, facile capire chi ha più speranze per passare il turno ma occhio alle debuttanti.

La Cina di Marcello Lippi si presenta in grande spolvero per la competizione e forte di un allenatore capace e esperto può rappresentare una minaccia per tutte le pretendenti della coppa.Dopo l'arrivo di diversi calciatori abili e esperti,il campionato cinese ha alzato il suo livello e di conseguenza anche quello della nazionale, che porta al mondiale diversi giocatori interessanti,come Wu Lei,che gioca nello SIPG Shanghai assieme ad Oscar e Hulk,ala,ma all'occorrenza anche attaccante,dotata di buona tecnica,già 57 presenze in nazionale (è un classe 1991) e perlopiù detiene il record come giocatore più giovane ad aver esordito nel campionato cinese,infatti esordì all'età di 14 anni e 287 giorni.La tecnica di Gao Lin,esperta punta del Guangzhou Evergrande, sarà imprescindibile per la nazionale di Lippi,infatti il 3-4-3 (o anche 3-4-2-1) girerà proprio intorno alla punta,molto abile nell'andare in gol.

La Corea del Sud si presenta come tra le papabili candidate alla vittoria finale,che manca dal 1960 e tutte le speranze della banda di Paulo Bento(vincitore di 2 coppe e supercoppe di Portogallo nel 2007 e nel 2008) sono puntate sul sublime talento di Son Heung Min,trequartista del Tottenham che ha portato già al successo la nazionale u.23 nella passata stagione e tutti gli occhi sono indubbiamente su di lui, da segnalare anche la presenza di Ki Sung-yueng,centrocampista del Newcastle, di Lee Seung-Woo,esterno e/o seconda punta dell'Hellas Verona, e di Hwang Hee-Chan,già due gol in bundesliga con l'Amburgo dopo due ottime stagioni nel Salisburgo.

Una delle due debuttanti che sono presenti in questo girone,decisamente proibitivo per le due new-entry, è la nazionale delle Filippine,allenata dall'esperto Sven-Goran Eriksson,ricordato in Italia per lo scudetto vinto con la Lazio nel 1999-2000. In una nazione dove lo sport nazionale è sempre stato il basket (loro e gli statunitensi hanno ideato la regola dei 24 secondi della pallacanestro), il calcio è sempre stato poco seguito e scarsamente praticato ma ora che sembra esser nato un buon gruppo di giocatori per questa nazione,e con un allenatore che ha un'esperienza importante,è rinata la passione per questo sport.Il talento maggiore per i Tri Stars è sicuramente Phil Younghusband,trentunenne attaccante dei Davao Aguilas, passato 10 anni fa anche per Londra,sponda Chelsea, ma non ha mai debuttato in gare ufficiali,tuttavia con 102 presenze e 52 gol con la maglia della nazionale, lo rendono la leggenda di uno sport in costante crescita nel paese.Lo schieramento di partenza sarà un 3-5-2.

Il Kyrgyzstan debutta anche lei in questa competizione,anche questo è un movimento calcistico in forte ascesa,grazie anche al lavoro di Aleksandr Krestinin,allenatore quarantenne che allena questa nazionale dall'ottobre del 2014,quest'ultimo allena anche il Dordoi Bishkek,vincitrice dell'ultimo campionato kirghiso e tanti giocatori provengono da lì. Krestinin ha preparato un 4-5-1(facilmente variabile in un 5-4-1) per cercare di limitare i danni e per non sfigurare contro nazioni decisamente superiori,diversi i giocatori naturalizzati,come Lux e Tagoe mentre sono in pochi a giocare fuori nazione,come il capitano Bernhardt (gioca nella serie B polacca), il numero 10 Murzaev,gioca in Turchia mentre l'uomo più rappresentativo è Anton Zemlianukhin,gioca in Kazakistan e nel girone di qualificazione ha contribuito a fare 10 sui 12 punti conquistati dalla sua nazionale.Probabilità minime per il passaggio del turno ma c'è curiosità nel vederli in campo.

Gruppo D caratterizzato da due nazioni sicuramente valide per il palcoscenico asiatico ma totalmente nemiche in campo diplomatico,queste sono l'Iran di Queiroz e l'Iraq di Katanec,le altre due partecipante al girone che partono leggermente indietro sono Yemen e Vietnam.

L'Iran di Carlos Queiroz sogna la vittoria finale dopo il tris degli anni 1968-1972-1976 e questa volta può contare su un gruppo non molto distante da quello che ha partecipato allo scorso mondiale e da un modulo(4-2-3-1) già ben orchestrato,anche se sarà difficile credere che si presenti con un atteggiamento molto difensivo come ai mondiali russi.Serdar Azmoun (attaccante del Rubin Kazan),l'immortale Dejagah e Alireza Jahanbaksh,ora al Brighton ma nella passata stagione capace di fare 21 gol con la maglia dell'AZ Alkmaar,saranno i trascinatori morali e non di una squadra già molto ben oliata e preparata.Il passaggio del turno è decisamente alla portata per gli iraniani e sono seri candidati per la vittoria finale.

L'Iraq di Katanec ha il potenziale per sorprendere,squadra anch'essa ben assemblata e affiatata,oltre al giocatore dell'Atalanta Ali Adnan,che è tra i più rappresentativi della squadra,dobbiamo citare Ahmed Yasin,attaccante molto versatile che con la casacca dei Leoni della Mesopotamia ha disputato 59 partite dal 2012,attualmente svincolato ma per lui tante stagioni fra Orebro,AIK e Hacken.L'attuale ct Katanec,che i tifosi della doria e non ricorderanno per aver vestito la maglia della Sampdoria per 5 stagioni collezionando 87 presenze e 12 gol,presenterà un 3-4-3 all'apparenza spregiudicato,grazie aal quale punterà quantomeno al passaggio del turno.

Lo Yemen dello slovacco Jàn Kocian debutta nella competizione,in realtà si presentò nel 1976 come Yemen del Sud,parte,come la prossima nazionale che vi presenteremo,come battuta nel gruppo D ma ci sono buone carte che il coach slovacco può giocarsi,a partite da un modulo ( il buon 4-4-1-1 impostato sul catenaccio e contropiede) e da una squadra vogliosa di mettersi in mostra. Il faro del centrocampo è l'esperto Ala Al-Sasi(milita in Qatar,nello Al-Sailiya),che dopo il ritiro del bomber Ali Al Nono, è diventato il fulcro di una squadra decisamente inesperta ma che vuole stupire.

Il Vietnam ritorna dopo 12 anni in questa nazione,nel 2007 la ospitava e i tempi del quarto posto nel 1956 e nel 1960 sembrano davvero lontani ma anche loro,come lo Yemen,partono con la consapevolezza di chi non ha niente da perdere e tenternno di mettere il bastone fra le ruote a tutte le sue rivali.Il ct è Park Hang-seo,59 anni,sudcoreano, è il modulo di base e un 4-2-3-1 molto simile ad un 4-5-1.Il centravanti sarà Nguyen Van Quyet,27 anni per lui,gioca nell'Ha Noi (serie A vietnamita) e sarà lui il perno della squadra,occhio anche a Nguyen Quang Hai,classe 1997,gioca anche lui nell'HaNoi,centrocmpista molto eclettico e dinamico,offrirà buoni spunti.

Il gruppo E di questa Coppa d'Asia 2019 mette di fronte l'Arabia Saudita,uscita malconcia dal mondiale russo,l'imprevedibile Corea del Nord,il Qatar e il Libano.

Partiamo proprio dall'Arabia Saudita , allenata da Juan Antonio Pizzi,vincitore col Cile della Coppa America 2016.Per i figli del deserto,cosi vengono soprannominati, il girone sembra abbordabile, il gruppo è quasi lo stesso di quello del mondiale pertanto sarà una squadra affiatata e pronta.Famoso(e più tardi fallito) fu l'esperimento della federcalcio saudita,che invio diversi giocatori in Spagna per formarsi e migliorare a livello tecnico, l'unico che è riuscito ad avere maggiore visibilità fu Salem Al-Dawsari,centrocampista dell'Al-Hilal con una parentesi dimenticabile al Villarreal.Si parte dal 4-2-3-1 per gli uomini di Pizzi che può divenire in un 4-4-1-1..

La Corea del Nord fa parlare di se più che altro delle vicende politiche che la vedono coinvolta,che spesso influisce in tutti i rami sociali e non di questa nazione e certamente il calcio nord coreano non ne giova di una situazione difficilmente sostenibile.I talenti però a disposizione di Kim Yong-Jun,giocatore e allo stesso tempo allenatore della nazionale,sono diversi, a cominciare dal famoso Han,attaccante che attualmente veste la maglia del Perugia ma occhio anche a Pak Kwang-ryong,25 anni,attaccante del St.Polten (Austria) e a Pak Song Chol,gioca in Cambogia,tanto di merito ha l'esperto centrocampista di questa qualificazione alla coppa d'Asia  2019. Saranno Han e Pak a trascinare la squadra,difatti il modulo sarà o con loro due come punte o un 4-3-3 tenace.

Il Qatar di Felix Sanchez, in carica dal luglio 2017,prepara questa competizione con grandissima accuratezza,in vista anche del prossimo mondiale che si disputerà proprio in Qatar,pertanto tutti dentro i fenomeni astronascenti del calcio qatariota,tra i tanti Almoez Ali,22 anni,attaccante del Al-Duhail,buoni numeri e buona tecnica per lui e Akram Afif,classe 1996 ma gia esperienze nel Gijon in Spagna e nell'Eupen in Belgio, proprio nell'ultima squadra ha trovato il suo primo gol "europeo".E' tornato in Qatar, nel Al-Sadd,dove sta macinando tanti gol ed è suo il gol della storica vittoria qatariota contro la nazionale Svizzera del mese di novembre dello scorso anno.Interpretazione di Felix Sanchez che si adatta rispetto alle rivali,generalmente si parte da un 4-3-2-1, che sfocia o con cinque uomini in mezzo al campo o con tre attaccanti.

Il Libano ritorna nella competizione asiatica dopo averla ospitata nel 2000 e viene sorteggiata in un girone non alla portata ma gli uomini di Radulovic,allenatore serbo che siede da quattro anni sulla panchina libanese,ce la metteranno tutta per realizzare una vera e propria impresa.Ci sono buoni giocatori su cui fare affidamento,come Mohamad Haidar,trequartista col 10 della nazionale libanese e l'attaccante Hassan Maatouk,giocatore abilissimo con entrambi i piedi e molto versatile,uno di quelli che passano ogni 10 anni,come disse Theo Bucker,ex allenatore del Libano.Su questo attaccante sono riposte le speranze del libano,anche se sembrano davvero ridotte.

L'ultimo girone,ovvero il girone F, vede il Giappone del neo allenatore Moriyasu,il Turkmenistan,l'Uzbekistan di Hector Cuper e l'Oman.

Il Giappone ha vinto tre delle ultime cinque edizioni,pertanto è sicuramente tra le candidate per la vittoria finale del torneo,dopo un buon mondiale ha cambiato guida tecnica,ora gestita da Hajime Moriyasu ma la squadra tecnicamente non ne risente,tant'è che questo è il team a livello tecnico migliore tra tutte le partecipanti.Tanti giocano o hanno giocato in Europa,come Nagatomo,come Yoshida,perno della difesa nipponica,che gioca nel Southampton, come anche Shibasaki,centrocampista del Levante e come il talentuoso giocatore del Salisburgo Minamino,insomma il talento qui non manca,basta ben assimilarlo.Il modulo prescelto dal ct sarà un 4-2-3-1 con diversi giocatori con un baricentro basso e dotati di rapidità e bravi negli inserimenti,sarà piacevole assitere ai loro incontri.

Il Turkmenistan ricompare nella coppa d'Asia dopo Cina 2004,tanto merito di questa sudata e guadagnata qualificazione va al ct di casa Hojageldiyew,in carica da due anni;un progetto decisamente ambizioso per una nazione come quella turkmena ha portato ad una qualificazione storica.Le due colonni portanti della squadra sono il capitano Amanov,che dopo l'esperienza in kazakistan e tornato a giocare nel campionato turkmeno e Mingazov,centrocampista con discrete doti che milita nello Slavia Praga.Il modulo preferito dal ct e quello che molto probabilmente si vedrà in campo sarà un 4-2-3-1.

L'Uzbekistan è cresciuto a livelli pazzeschi rispetto a diversi anni fa e con l'avvento di Hector Cuper sulla panchina dei Lupi Bianchi si vuole raggiungere livelli straordinari,come la presenza al prossimo mondiale o quello del 2026 dove parteciperanno 48 squadre,diversi giocatori stanno venendo fuori e si stanno facendo conoscere,attraverso anche l'esperienza di diverse pedine fondamentali,uno su tutti Akhmedov,attuale centrocampista dello SIPG Shanghai,l'attaccante Geynrih,bomber che ha girovagato fra uzbekistan,russia,corea del sud,emirati e kazakistan,infine da segnalare l'eterno Jeparov,classe 1982,eletto miglior giocatore asiatico nel 2008 e nel 2011,egli colleziona 124 presenze con la nazionale uzbeka in ben 17 anni di incontri.Squadra entusiasmente,la seguo da anni,dal quarto posto nel 2011 in questa competizione e potrebbe essere la squadra rivelazione.

Chiudiamo con l'Oman questo articolo,squadra condotta da Pim Verbeek,allenatore olandese in carica da tre anni sulla panchina dell'Oman.Tre precedenti partecipazioni per questa compagine ma non sono mai riusciti a passare il girone,ardua l'impresa anche quest'anno ma la squadra non si tira indietro a proverà a rosicchiare punti per provarci fino alla fine.Nazionale da scoprire anche questa,in particolare nessun giocatore da segnalare se non la leggenda del calcio omanese il portiere Ali Al-Habsi,36 anni per lui e dopo anni spesi in Inghilterra,soprattutto col Bolton in Premier League, è tornato in Asia con l'Al -Hilal.Si dice che il suo coraggio e tenacia che utilizzava nelle uscite o nel portare il pallone su coi piedi fosse dovuto al fatto che quando giocava in Oman svolgeva anche il pompiere come secondo lavoro. Il modulo sarà un 4-3-3 di partenza con gli esterni che tendono a formare una linea a cinque a centrocampo.

Passano le prime 2 di ogni girone ed anche le migliori 4 fra le terze in classifica,detto ciò buona Coppa d'Asia a tutti e viva il calcio!