Quale il valore complessivo delle rose della Serie A?
Siamo sui 3 miliardi di euro, cifra importante in linea con quella spagnola, lontana dalla Premier, che è la regina di mercato in tal senso, con oltre 5 miliardi di euro  di valore complessivo, ma superiore al campionato francese, e tedesco. 

Si discute ultimamente se il problema della Serie A è dovuto al fatto che ci siano 20 squadre. Riflessioni che nascono da vari fattori, per esempio partite dove si registrano sempre maggiori risultati quasi tennistici e vicini forse a quelli pallavolistici, se si continua così, risultati che non divertono, ma sono solo umilianti e dall'altro lato al disastro nella competizione delle competizioni, quale la Champions. Diciamolo subito, il problema non è il campionato a 20 squadre. A 20 squadre giocano in Inghilterra, in Spagna, in Francia, a 18 giocano in Germania, in Portogallo, in Olanda, ad esempio.   Ed il problema non è dovuto al valore delle rose della Serie A, perchè il nostro campionato a livello europeo si gioca il secondo posto con quello spagnolo. Lontano dal primo posto comunque ad oggi irraggiungibile occupato saldamente dalla Premier.  

Il problema prima di tutto è interno.
Servirebbe una sorta di Robin Hood nel nostro calcio? Come sarebbe la classifica della Serie A in base al valore complessivo delle rose?  

Questo l'ordine: Juventus, Napoli, Milan, Roma, Inter, Lazio, Torino, Fiorentina, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria, Genoa, Udinese, Bologna, Cagliari, Chievo,Verona, Benevento,Spal e Crotone.

Ed è interessante ed anche impressionante notare che il grosso delle risorse è concentrato dalla Juventus all'Atalanta, dall'Atalanta in poi ci sono rose dal valore inferiore ai 100 milioni di euro, la più povera della Serie A è la società calabrese che vale 27 milioni di euro a livello di rosa, un niente se si guarda la prima in classifica, che è la Juventus, che ha un valore di 538 milioni di euro, regina assoluta delle Serie A.

Ora pare evidente che con queste discrepanze, mostruose, il campionato è già definito in partenza. Si potrebbe anche evitare di giocarlo, pare già essere tutto scritto. Ci potranno essere delle leggere variabili, ma difficilmente muterà la sostanza. 
Se non si crea un maggiore equilibrio a livello economico, se le società più ricche non rinunciano a qualcosa in via solidale a favore delle più piccole, se non si creano dei paletti sia verso l'alto che verso il basso, la Serie A può dirsi finita.
Sono i soldi a determinare il tutto. Poi ci sono altri aspetti che andranno limati ed affrontati a dovere, come la questione del settore giovanile, ma il primo problema è il fattore economico.