Nella notte ci ha lasciato Azeglio Vicini. 85 anni a marzo, l’ex ct azzurro ha dedicato tutta la sua vita al pallone. Vicenza ha visto i suoi primi passi professionistici mentre la Sampdoria, che lo vede protagonista di sette campionati, ne usufruirà del talento. Passerà al Brescia nel ’63 fino al '66 e lo vede chiudere la carriera da calciatore e iniziare quella da allenatore.

L’avventura con le Rondinelle dura solo un anno e inizia subito l’avventura  da ct in FIGC. Prima come selezionatore Italia U-23, Italia U-21 e in fine dopo l’era Bearzot, prende una Nazionale maggiore tutta da rifondare.
Lancia subito e senza paura giocatori del calibro di Zenga e Donadoni e chiama a guidare l’attacco azzurro nel Mondiale di casa, il palermitano Schillaci.
I risultati non tardano ad arrivare e nell’Europeo ’88 in Germania sfiora la finale.
In semifinale l’Unione Sovietica e la pioggia gli negano la vittoria.

Ma sono solo le prove per le Notti Magiche italiane. Rimane in carica per i due anni successivi e al  Mondiale di casa del 1990 l’Italia vince tutte le partite della fase a gironi. Il 25 giugno all’Olimpico di Roma i suoi ragazzi battono l’Uruguay per 2-0 e cinque giorni dopo superano, a fatica, pure i quarti.
Schillaci è un bomber implacabile, le sei reti nel torneo ne fanno di lui il capocannoniere. La beffa arriva in semifinale contro l’Argentina. 1-1 ai tempi regolamentari e supplementari, si va ai rigori. Perderemo 3-4 e la Germania vincerà la competizione. L’Italia arriverà terza vincendo contro l’Inghilterra la finalina.

Ma le Notti Magiche della Nazionale avvicinano e appassionano una nazione intera al calcio. Non ci sono più club, ma soltanto la nazionale maggiore. Italia - Argentina è stata una delle partite più seguite in tv del decennio.

Nel 1992 passa il testimone ad Arrigo Sacchi.
Ha sempre dichiarato che nella sua vita non si è mai annoiato e si è sempre divertito. Al Mondiale di casa siamo stati eliminati senza mai perdere una partita ai tempi regolamentari, forse questo è il rammarico più grande.

Azeglio, non sai quanto una persona come te manca a questo calcio. Una persona che prima di tutto, ci metteva passione.

Grazie

ILPARLAFUS