Juventus-Torino 2-0. Risultato netto e ampiamente prevedibile, bianconeri sempre più in forma e riserve di Allegri che garantiscono molta più affidabilità di certi titolari di altre squadre di Serie A, tutto giusto e solito strapotere zebrato all’ombra della Mole Antonelliana, solito teatro dei granata e altrettanto consueto show poco gratificante di Mihajlovic che ha sempre riscosso il mio massimo rispetto quando era alla guida del Milan, ma che da troppo tempo pare aver perso il controllo (più del solito) diventando ormai un personaggio stucchevole, privo di qualsivoglia tipo di attenuante per queste continue cadute di stile.

La Juventus è in semifinale di Coppa Italia e con merito, si può discutere dell’episodio-Var analizzato dall’arbitro Doveri ma, in fondo, di cosa si parla? E soprattutto, è ancora necessario parlare di questa sfida come di un grande derby? Questo match ormai non ha più storia e, se prima, era una sfida senza pronostico oramai sta diventando anche teatro di scene da basso borgo da parte dei granata con continue espulsioni e diatribe calcistiche ed extra-calcistiche che altro non fanno se non rendere ancora più piccola la realtà di Torino, tanto brava ad organizzare iniziative memorial per il Grande Torino, quanto ipocrita nell’offendere la sua stessa memoria con immagini ai limiti dell’imbarazzante sul campo.

Le statistiche sono assurde : dal 1995 al 2014 i granata non sono mai stati in grado di avere la meglio sulla Juventus segnando un vero e proprio record storico, per vincere un derby ci è voluto un calendario che nella stagione 2014/15 ha fatto capitare il match alla 32º di campionato, quando la Juventus era già campione d’Italia in pectore, quasi come fosse stato un favore.. dopo si è susseguita una nuova girandola di successi bianconeri condita da altrettante figure sconcertanti.

La Juventus dimostra sempre grande maturità nell’affrontare questo appuntamento tenendosi ben distante dalla guerra mediatica che provano ad innescare i granata prima e dopo il match con uscite scabrose anche sul piano personale come il tweet di Glik prima di Juventus-Monaco, orgoglioso di un intervento omicida ai danni di Giaccherini durante il derby d’andata della stagione 2012/13.

Non resta molto altro da dire se non una profonda delusione nei confronti di una realtà calcistica con una storia immensa, mezzi economici importanti per poter tornare quantomeno a lottare per i piazzamenti europei con una certa costanza ed, invece, si ritrova sempre a dimostrare la netta superiorità della Torino bianconera, non solo sul campo, non riuscendo neanche a prendere dei seri provvedimenti disciplinari nei confronti di un allenatore incivile, giustificato ogni volta dalla foga agonistica.