Telenovela che ha tenuto tutti, tifosi, dirigenza, compagni di squadra, sulle spine fino a ieri, giornata in cui Raiola è uscito allo scoperto, dichiarando la decisione del suo assistito su suo consiglio: Donnarumma rifiuta il rinnovo.
Ragazzo di 18 anni che rifiuta un contratto da 5 MILIONI di euro a stagione, euro più euro meno, proposto da quello che, a detta sua, non era solo il suo club, ma la sua seconda casa, a detta sua non voleva lasciare Milano, a detta sua stava cercando casa a Milano, casa abbastanza grande da poter ospitare tutta la sua famiglia per continuare ad averla vicina. Insomma una dichiarazione d'amore.

Dichiarazione d'amore che dopo la giornata di ieri sa tanto di presa in giro verso la dirigenza, verso il club, ma soprattutto verso i tifosi tutti, che in lui avevano fantasticamente legato la fascia di capitano al braccio, tanto da iniziare di nuovo ad inneggiare cori verso il singolo giocatore, cosa che non succedeva ormai da anni.
Presa in giro da parte sua, da parte della sua famiglia (suo cognato addirittura ha postato "MILAN SOCIETà DI PAGLIACCI"), e soprattutto (ma a questo ormai il mondo calcistico è abituato) da parte del suo agente procuratore Mino Raiola.
Dico dalla famiglia perchè nel momento in cui un ragazzino si trova già a trattare tramite questo signorotto, la famiglia ha già dimostrato i suoi valori.
Dico soprattutto dall'agente perchè un neodiciottenne qualsiasi, che si trova in una squadra come il Milan, con la sua storia, con la sua importanza, ma anche vedendo il nuovo progetto che pare inizare col giusto piglio, avrebbe accettato subito 1 mese fa 3 mln più bonus senza pensarci troppo (vista anche la dichiarazione d'amore rilasciata 2 settimane fa), ma evidentemente c'è stata una mano invisibile che ha plagiato la testa del ragazzo, portandolo a cambiare idea.
Ovviamente il PICCOLO GIGIO non è esente da colpe, le dichiarazioni erano sue e l'ultima parola in ogni caso spettava a lui. Ultima parola che è arrivata e, evidentemente, non è quella che ci si aspettava.

Ma questa storia altamente negativa, per il Milan in primis, ma per il calcio in generale, che ormai si dimostra sempre più piazza di mercenari ed opportunisti senza valori e senza "patria", ha dichiarato senza parole, ma con grandi gesti che le società non devono cedere, non devono dare il totale potere agli agenti dei calciatori, specie ad uno che ha un nome e un cognome ormai ben conosciuto e soprattutto riconosciuto: Mino Raiola.

Il Milan dopo questa vicenda deve chiudere tutti i rapporti con questo signorotto, il Milan è una gloriosa società che non può essere né ostaggio né ricattato da una persona egoista che mette addirittura gli interessi e i desideri dei suoi assistiti da parte per seguire esclusivamente il suo maggior guadagno.
Basta più trattative con Raiola.
In società il Milan ha due giocatori che sono assistiti dal suddetto personaggio: Ignazio Abate e Jack Bonaventura; beh che scelgano e subito da quale parte vogliono stare: da una parte c'è il Milan, società che gli paga lo stipendio, che gli ha dato fiducia, che gli presenta un progetto valido, dall'altra parte il signorotto Mino Raiola, personaggio che l'unico progetto valido che può presentare è quello che porta una commissione maggiore nel suo portafoglio; aut aut quindi.
Se non sono disposti a lasciare il loro procuratore, si dimostrano anche loro solo dei giocatori senza valori e questo Milan non può permettersi più di avere gente del genere.
La dichiarazione di guerra ieri è stata lanciata e non si può far finta di niente, va preso atto e bisogna agire di conseguenza.