Essere capitano a Milano, significava entrare di diritto nella storia del calcio, voleva dire essere già dei miti, delle leggende, delle bandiere. Imprescindibili per i compagni, la società e i tifosi. La fascia al braccio era qualcosa che ti identificava come un vincente, in quanto Milan e Inter erano due squadre fortissime che lottavano per vincere in Italia e in Europa. E i grandi capitani dell'Inter, da Bergomi a Zanetti hanno tatuato sulla pelle e sul cuore i colori nerazzurri così come i grandi capitani del Milan da Maldini padre, cioè Cesare a Paolo, da Baresi a Rivera tutti calciatori che hanno scritto la storia dei due club. 

Ma da un po' di anni, a Milano, non si vede l'ombra di un leader né da una parte né dall'altra dei navigli. Sia sulla sponda rossoneraa che su quella nerazzurra, latitano i grandi capitani, quelli che tenevano la fascia per decenni. 

Dopo Zanetti, l'Inter ha affidato la fascia per una stagione a Ranocchia e poi a Icardi e su di lui mi sono espressa negli articoli Icardi, un capitano vergognoso Graziani hai ragione: Icardi sopravvalutato. 

Al Milan non sono messi meglio, perché dopo Maldini, la fascia è passata per alcune stagioni ad Ambrosini, che però non ha chiuso la carriera al Milan. Così la fascia è andata a Montolivo, mai entrato nei cuori dei tifosi rossoneri e più volte criticato e fischiato. Tanto che il colmo è stato quello di togliere la fascia all'ex Viola e darla a Bonucci, la scorsa estate, l'ultimo arrivato, senza neanche una partita in rossonero. Anzi simbolo fino ad allora della Juventus. Per non parlare di quando la fascia è stata indossata da De Sciglio e Zapata, fischiatissimi dai loro sostenitori.

Vedremo cosa succederà in futuro a queste fasce che sono storiche e meritano di stare al braccio di veri campioni.