C'è chi nella Champions League vede il puro aspetto sportivo della questione: alzare la coppa dalle grandi orecchie al cielo e proclamarsi i più forti al mondo, almeno per quell'anno. C'è chi invece, in una delle edizioni meno pregne di squadre di blasone, vede nella Champions League che partirà ufficialmente domani, un motivo per esplorare attraverso il calcio, culture, storie e luoghi che nelle cronache pallonare difficilmente rientrano. Il Ludogorets ad esempio 5 anni fa lottava per essere promossa nell'equivalente bulgaro della nostra Serie A salvo poi diventarne la regina pochi mesi dopo grazie ad un ultimo match-thriller contro la più blasonata CSKA Sofia che regalò ai bulgari il titolo nazionale e l'accesso alle coppe. Coppe nelle quali i bulgari si sono resi protagonisti dell'eliminazione della Lazio in Europa League, ma soprattutto di un preliminare contro la Steaua in cui il difensore Cosmin Motu fu costretto a reinventarsi portiere nella roulette dei rigori finali, per via dell'assenza dei cambi rimasti ai bulgari quando al 119' fu espulso il numero 1 titolare. Motu parò due rigori ed il Ludogorets guadagnò l'accesso alla sua prima fase finale di Champions League. Quest'anno i bulgari arrivano dopo il solito percorso dei preliminari culminato con le vittorie su Buducnost Podgorica, Viktoria Plzen e Stella Rossa. L'ultima volta che la stampa europea dovette occuparsi del FK Rostov fu nel 1999 quando i russi affrontarono nell'allora coppa intertoto la Juventus. 1 anno fa in Russia si festeggiava la permamenza nella massima serie grazie alla vittoria nello spareggio finale contro il Tosno. Quella che seguì però, fu una stagione non più da medio-bassa classifica ma una di quelle stagioni d'oro simile all'avventura inglese del Leicester ma con un finale diverso. Già perchè i russi, dopo tanti mesi trascorsi invetta, abdicarono ad un altro CSKA: quello di Mosca. Il secondo posto è valso però l'accesso ai preliminari, nei quali grazie ad un 4-1 stupendo contro l'Ajax, i russi si sono conquistato l'accesso alla loro prima fase finale di Champions League nella quale affronteranno Bayern, PSV ed Atletico Madrid. Continuando a camminare sul confine orientale di questa Champions League come potremmo non parlare dei primi avversari del Napoli? La Dynamo Kiev infatti ospiterà i partenopei per il primo match del girone. Quella di Kiev è la squadra più titolata dell'ex URSS che nacque nel 1927 come rappresentativa della polizia locale. Ma fu negli anni dell'egemonia nazista che la Dynamo si rese protagonista di due incontri di calcio che poi diventarono storici. Durante l'occupazione tedesca alcuni giocatori della Dynamo vennero catturati ed impiegati come manovalanza forzata in un panificio a disposizione delle truppe tedesche. Quest'ultimi resisi conto di chi avevano difronte organizzarono una partita di calcio che vide la Dynamo trionfare nonostante la paura di eventuali rappresaglie. Poco tempo dopo i tedeschi organizzarono una rivincita di quel match con l'episodio storico di Klimenko che salta i giocatori tedeschi come birilli arrivando sulla linea di porta. Anche in questo caso la paura di rappresaglie per la sconfitta della nazionale occupante, spinsero Klimenko a voltarsi ed a calciare il pallone verso metà campo invece di appoggiare in rete per il più semplice dei gol. L'episodio non passò sotto traccia e dopo quel match parte dei giocatori di quel match e di quella Dynamo furono torturati e trucidati. Se quella era una Dynamo fortissima, quella attuale è una Dynamo molto più modesta che da questa partecipazione in Champions cerca poco. Anche se oltre al Napoli, Benfica e Besiktas lasciano aperto qualche spiraglio da cogliere per provare a proseguire nell'avventura europea. Negli anni del calcio in bianco e nero, il Legia Varsavia faceva parte di quel nucleo di squadre dell'est in grado di mettere seriamente bocca nelle dispute pallonare di maggiore livello continentale. Non stupisce infatti che il Legia sia tutt'altro che alla sua prima partecipazione in Champions. I polacchi, che dominano in casa da praticamente sempre, negli anni 70' raggiunsero addirittura una semifinale di coppa Campioni. Negli anni '90 prima di concedersi quasi un quarto di secolo dalla successiva partecipazione alla Champions, i polacchi raggiunsero di nuovo le semifinali ma questa volta della compianta Coppa delle Coppe. Nella lunga estate di preliminari i polacchi hanno sconfitto i bosniaci del Mostar, gli slovacchi del Trencin ed infine gli irlandesi del Dundalk non senza qualche problema. Ora occhio al bomber Nikolic. Dopo le 30 reti della scorsa stagione, potrebbe chissà arrivare il primo timbro nella fase a gironi di Champions da raccontare ai nipoti tra qualche anno... La vittoria nella Jupiler League belga garantisce l'accesso alla fase finale di Champions League, sicchè tra le pretendenti alla....uhm....vittoria finale ci sono anche i campioni di Belgio del Club Bruge. Il campionato belga è quasi sempre un affare a 2 tra Standard Liegi ed Anderlecht. Ma lo scorso anno ad imporsi per la 14esima è stato proprio il club fondato nel 1891. Probabilmente tra le nazioni provenienti dal blocco più continentale rispetto a quello allargato per esigenze calcistiche, è proprio il Club la squadra meno dotata tecnicamente. L'avvio di stagione non è stato esaltante con 2 vittorie 1 pareggio e 3 sconfitte di cui l'ultima maturata pochi giorni fa nonostante il tecnico Michel Preud'homme avesse dichiarato di aspettarsi molto dall'ultimo match in vista dell'esordio contro il Leicester di Ranieri. Riuscirà l'ex club di Perisic e Bacca ad evitare il cucchiaio di legno nel proprio girone? Infine ci sono loro: quelli che ogni parola è superflua perchè nei nostri occhi abbiamo ancora le immagini nitide di una festa di piazza che ha coinvolto ogni anima di Leicester. Le foxes quest'anno non stanno brillando in campionato. Ma il patto di spogliatoio è chiaro: vivere al massimo l'avventura in Champions e provare a replicare in questa competizione l'assurdo miracolo portato a casa lo scorso anno nel massimo campionato di sua Maestà la Regina. Nelle ultime ore di mercato Ranieri si è regalato Slimani che assieme a Musa dovrebbe andare a formare la coppia di alternative all'attacco formato da Vardy e Mahrez. Il girone prevede avversari blasonatissimi come il Porto giustiziere della Roma nel preliminare, Copenhagen e Club Brugge. We can do this è la frase più pronunciata in quel di Leicester dal giorno del sorteggio. D'altronde è lì che le foxes vogliono continuare a brillare... L'assenza di Milan, Inter, Manchester United e Chelsea, forse peserà nell'economia degli ascolti tv di questa Champions così come peserà l'assenza dalla massima competizione di alcuni tra i talenti più importanti del calcio mondiale che hanno trovato casa all'Old Trafford, che risiedono a Stamford Bridge o che in quel di Milano hanno scelto di ripartire, sul piano tecnico. Il calcio che sostituirà tutto questo blasone proverà a portare in campo storie diverse, organizzazioni tattiche più rudimentali ma non meno efficaci. E chissà che nell'anno degli underdog che trionfano in Premier e del Portogallo campione d'Europa, a dare filo da torcere nella strada verso la Coppa, non ci sia proprio una di queste squadre. Buona Champions a tutti...