C'era una volta Andriy Shevchenko. Un calciatore dotato di corsa e grande forza fisica, eccelleva nello scatto, era veloce nello stretto; era abile nel colpo di testa e nel tiro anche da fuori area. Calciava egregiamente con entrambi i piedi. La sua caratteristica migliore era la freddezza nei pressi della porta avversaria. La sua percentuale realizzativa era eccellente. Alla sua prima stagione al Milan vinse il titolo da capocannonire. Sheva è stato il secondo straniero, dopo Platini, a vincere la classifica marcatori nella stagione di esordio in Serie A. Correva l'anno 1999. Prima di allora Sheva aveva calcato solamente i campi ucraini con la maglia della Dinamo Kiev. Indelebile nella mente di tutti i tifosi milanisti il goal da antologia contro la Juventus in un Milan-Juve datato 9 dicembre 2001. 

Oggi c'è Nikola Kalinic. Calciatore forte fisicamente. Reputato da Mister Montella capace di fare reparto da solo. E' stato acquistato poichè nella fase di non possesso aiuta la squadra e per i suoi nei ripiegamenti difensivi. Fra le sue caratteristiche tanto acclamate a inizio stagione spiccava la freddezza sotto porta. Il suo score è di 26 presenze e 5 reti. Indelebile nella mente di tutti i tifosi milanisti, il goal mancato contro la Lazio nella semifinale di Coppa Italia datata 28 febbraio.

Non è un attacco nei confronti del giocatore croato. E' un semplice confronto fra due numeri 7. Due numeri 7 che per un motivo o per un altro sono nella storia del Milan, chi in positivo e chi in negativo. E' un semplice confronto per capire cosa serve a questo Milan per tornare in alto. Una punta come lo Zar dell'Est è una condizione cruciale per far tornare il Diavolo nelle posizioni alte della classifica. Non ci sono Sheva in circolazione. Attaccanti cosi sono spariti dalla circolazione. Una punta da 20/25 goal a stagione serve come il pane ai rossoneri. A mio avviso è un obbligo nel prossimo calciomercato cercare di portare a Milano un attaccante davvero forte che oltre a fare quei 20 goal a stagione, possa far crescere serenamente Andrè Silva e Cutrone. Servono anche una mezz'ala e un esterno d'attacco di buon livello ma senza una bomber capace di finalizzare il gioco tutto ciò sarebbe inutile. Gattuso con le dovute proporzioni ha paragonato Belotti allo Zar. Il Belotti visto ieri sera ha mostrato dei limiti troppo grandi per poter pensare a lui come profilo ideale per il Milan. A mio avviso potrebbe rivelarsi un Kalinic bis. In attesa del prossimo calciomercato non ci resta che chiederci: chi sarà l'attaccante del Milan della prossima stagione?