26 aprile 1998 - 6 aprile 2018. A quasi vent’anni da una data tristemente celebre per i tifosi interisti, l’arbitro Piero Ceccarini è tornato sull’episodio del presunto rigore non fischiato per il contatto in area tra Ronaldo e Iuliano e le sue dichiarazioni sono destinate a gettare altra benzina su un fuoco che per i tifosi del Biscione né ora né mai potrà estinguersi.

A poche giornate dal termine del campionato, Juventus e Inter separate da un solo punto in classifica arrivano a braccetto a giocarsi al Delle Alpi un vero e proprio spareggio scudetto che ancora oggi fa molto parlare. Le squadre danno vita a un match vibrante e nervoso, a stento gestito dal direttore di gara della sezione di Livorno, troppo permissivo su alcuni interventi duri che portano la partita a incattivirsi surriscaldando ancor più gli animi. Dopo l’iniziale vantaggio di Del Piero i nerazzurri si riversano in avanti alla ricerca del pari, fin quando al 26esimo del secondo tempo Ronaldo si avventa su un rimpallo in area e, fermato da un Iuliano in netto ritardo in un corpo a corpo ben oltre i limiti del regolamento, si vede negato un rigore solare. Ceccarini infatti fa segno di proseguire e sul successivo ribaltamento di fronte fischia invece un rigore per i bianconeri (successivamente sbagliato da Del Piero) che scatena il putiferio in campo. Perfino il sempre pacato Simoni non ci sta più ed entra sul terreno di gioco a protestare con i suoi giocatori, che già hanno accerchiato l’arbitro, rimediando un’espulsione. Nonostante l’arrembaggio finale il punteggio resterà invariato, così come resta invariata a distanza di anni la rabbia dei tifosi della Beneamata di fronte a quelle immagini che chiusero le porte al sogno Scudetto, ma aprirono gli occhi a tutta Italia, che piano piano si rendeva conto di non giocare ormai solo contro la Juve, ma contro tutto un sistema.

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Ceccarini tempo dopo era tornato sull’episodio incriminato dichiarando: “Ero troppo vicino, non ero nella posizione migliore per valutare, ma rivedendola avrei dato calcio di punizione a due in area”, mentre oggi dopo anni ha cambiato nuovamente la sua versione dei fatti e da un atteso mea culpa è passato invece a un irriverente J’accuse: “Il mio errore è stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus [...] Se fossimo stati nel basket sarebbe stato fallo di sfondamento di Ronaldo”, lamentando inoltre il fatto che “nei giorni successivi, da parte dei vertici arbitrali e dalla Federazione c’è stato un silenzio assordante che mi ha fatto male”.

Non solo il danno dunque, ma pure la beffa per i supporter nerazzurri, capitanati ancora oggi da un Gigi Simoni deluso e amareggiato per questa ricostruzione approssimativa e apologetica dell’episodio: “L’intervista di Ceccarini è una comica, siamo nel mondo dei sogni. [...] È irriverente, non ha la saggezza di chiudere la bocca, non ha il buon senso di chiudere questo discorso, non ho parole”.

Perciò, caro Piero, se non hai il coraggio di ammettere i tuoi errori, abbi almeno la decenza di tacere su un episodio talmente decisivo e lampante da essere riconosciuto perfino da tanti tifosi della Vecchia Signora come una delle più grandi ingiustizie sportive di sempre.