Non potevo non esprimere la mia opinione, dopo una assenza ben giustificata dagli impegni, stimolata dal commento sugli scudi dell'autrice Classy Lady. Caso Morata: vada pure via, così sarà il portaborracce del Real? Mia cara Lady, che il Morata attuale non sia un titolare fisso nei blancos, in ipotesi di un suo trasferimento al Madrid, senz'altro può essere vero. Attribuirgli l'etichetta di giocatore per loro inutile, equivale ad ammettere l'inferiorità della Juventus, dove un attaccante importante come Morata diventa un panchinaro fisso al Real. Se Alvaro deve andare via, è quindi bene e meglio non augurargli che il meglio, perché significherebbe che la Juventus è competitiva e che nel suo organico ha annoverato un campione pronto per un salto in una Big, come ha scritto lo stesso Morata. Ma perché lo ha fatto? Perché si dice pronto per una Big? Cari signori, il dato è evidente: la Juventus non viene ancora considerata Big dagli stessi giocatori che calcano il terreno. Un po' perché Morata veniva messo in panchina, essendogli preferito il classico spilungone croato che, per carità, i suoi gol li ha anche fatti; un po' perché emerge sempre più la consapevolezza che la Juve non vincerà nulla in Europa, né sarà mai in grado di competere con gli ingaggi e gli investimenti delle squadre maggiori, ecco che i campioni e i giovani promettenti preferiscono cambiare aria. Vidal, l'incomprensione tattica su Coman, ed ora la voglia non accontentata di Morata: la Juve è già l'udinese d'Europa, pronta a fornire giocatori alle migliori squadre, alle vere Big con la B maiuscola. No, non solo per il denaro del proprio ingaggio, pur essendo fondamentale nel determinare le scelte. Chi il calcio non lo conosce sino in fondo, ignora le aspirazioni di un calciatore voglioso di diventare grande: si diventa migliori solo giocando con i migliori. E se le grandi operazioni di una società comunque in positivo, si limitano a collezionare gregari quali Pereyra, Sturaro, Hernanes, o titolari non campioni come Mandzukic, per i quali si spendono fiori di milioni, allora gli stessi calciatori in maglia bianconera iniziano a farsi due domande e darsi pure le risposte, nella infallibile logica Marzulliana. Ogni discorso in merito al fatturato lascia il tempo che trova, avendo il Napoli e De Laurentis più coraggio nell'investire su Higuain, oggi sicura miniera d'oro e attaccante di valore che mette a posto da solo il reparto, senza cumulare i falliti investimenti di Bendtner o Anelka, Elia e tutti gli altri. Alla memoria, Marotta mentre sedeva al tavolo con Florentino Perez a risolvere il pagamento del caffè al banco. La logica della spada di Damocle è un po' come l'invito a prendere un caffè, poi risulta impossibile non pagare anche per l'ospite. E così il Real schiera in panchina Isco e James Rodriguez, Allegri col suo stuff colleziona infortuni e tocca che metta in campo Hernanes. Forse è vero che la Juve non vincerà mai la Champions. Per quanto vicina possa andarci. E i giocatori fanno bene ad andar via, anche nell'Arsenal che non vincerà mai nulla ma che in rosa conta investimenti del calibro di Sanchez e Ozil. Con buona pace di Classy Lady.