Devo ammetterlo: la prima conferenza di Ventura non mi ha fatto impazzire. Intendiamoci, Ventura è un bravo allenatore, con esperienza pluriennale e in grado, grazie alla sua adrenalina, di creare gruppi affiatati. Ma non è possibile liquidare la non presenza di Berardi e di tanti altri esterni di valore in nazionale, con il semplice affermare che non si possono adattare al 3-5-2.Il 3-5-2 deve essere un punto di partenza ma non è scritto da nessuna parte che questo debba essere il modulo base per l’Italia degli anni a venire. Ho sempre poco sopportato i commissari tecnici che vogliono a tutti i costi trasmettere le loro idee di gioco nelle nazionali, squadre radicalmente diverse dai club, che si possono costruire inserendo lentamente calciatori con caratteristiche che convincono l’allenatore. La nazionale deve mettere in risalto il meglio che una nazione calcistica presenta e il suo selezionatore deve essere bravo nell’abbandonare, se necessario, i suoi credo tattici per allestire una squadra che agevoli il più possibile il parco giocatori che si ha a disposizione a rendere al meglio. Partirei da un’idea di modulo che, a mio avviso, si sposerebbe alla perfezione con i giocatori che ora l’Italia presenta: il 3-4-3. La difesa a tre è e, credo, rimarrà il punto di partenza e di forza anche della nazionale che andrà in Russia: finché ci sarà Bonucci, sarà quello lo schieramento difensivo con i soliti Barzagli e Chiellini ma anche altri giovani come Romagnoli, Rugani, Acerbi e Ferrari pronti ad essere inseriti. Il centrocampo ideale, a mio avviso, dovrà essere composto da Marchisio e Verratti e, alle loro spalle, tanti giovani promettenti tra cui Cataldi e Benassi. Ma soprattutto il 3-4-3 è un modulo che esalta le corsie laterali, sia di centrocampo che di attacco, potrebbe consentire ai tanti esterni che abbiamo, tra i quali rientra di buon diritto Berardi, di esprimersi al meglio. Un modulo che, a mio avviso, renderebbe l’Italia bella da vedere e divertente.