"Negli ultimi 10 anni avete fatto solo figure di merda". L'ha detto veramente, il nostro Spalletti, che dimentica una cosa: lui oggi allena un top team in Serie A (guadagnando anche bei soldi) proprio grazie a Francesco Totti. Perché senza l'aiuto di uno dei 3 giocatori più forti del pianeta (in quel momento, ai tempi del primo Spalletti, lo era di sicuro), il caro Luciano sarebbe stato solo uno dei tanti mediocri allenatorini passati come una meteora nel calcio che conta. Spalletti è diventato Spalletti grazie a Totti, e questo è un fatto. E solo per questo, dovrebbe sciacquarsi la bocca quando parla del Capitano. Tutta sta storia dovrebbe far riflettere la società, piuttosto, sulla reale dimensione dell'allenatore che ha scelto. Perché essere l'allenatore della Roma significa anche (se non soprattutto) gestire le tensioni di una piazza particolare, che poi non è neanche tra le più grandi, anzi. Spalletti è fortunato ad avere solo la "grana Totti". Se fosse l'allenatore del Real Madrid, del Bayern Monaco o del Manchester United, che avrebbe combinato?? La grandezza di un mister a certi livelli sta anche nel sapere gestire la comunicazione, e uno che arriva a menare il suo capitano dimostra di essere un piccolo allenatore, oltre che un piccolo uomo. Invece di placare la bufera con un "no comment" o con un telegrafico "Totti e Dzeko sono due campioni che insieme pensano solo a fare il bene della Roma!" ha gettato benzina sul fuoco, dicendo che "Dzeko sbaglia i gol perché tutti pensano a quell'altro", che"Totti ha fatto solo il suo mestiere" e che "su tre passaggi ne ha azzeccato uno". Ma anche se lo pensi, e anche se hai ragione, NON PUOI PERMETTERTI DI DIRLO A MEZZO STAMPA!!!! SEI L'ALLENATORE!!! MA STIAMO SCHERZANDO??? Ecco perché, dopo la Roma, Spalletti era finito in Russia, ad allenare in un campionato fuffa. Ma la colpa è nostra che ce lo siamo pure ripreso...