Non vuole essere una domanda retorica. Agli addetti ai lavori non può essere sfuggito il fatto che il pensiero di Allegri è cambiato durante quest'anno calcistico rispetto al precedente. 

Quando nella passata stagione Allegri cambiò modulo in quel famoso Juventus-Lazio, passando ai 4 attaccanti, tutti furono pronti a criticarlo, e solo alcuni pazientarono anche solo per la curiosità di vedere come sarebbe andata a finire. L'allenatore toscano sorprese tutti, e grazie a quella scelta, e senza mai metterla in discussione, conquistò la finale di Champions nella sorpresa generale. La Juve della passata stagione non era una super potenza calcistica come altre in Europa, eppure la convinzione inculcata ai giocatori che con 4 attaccanti si potesse giocare grazie al sacrificio difensivo di tutti diede frutti davvero insperati.

Quella squadra ci aveva abituati alla conquista della partita già nel primo tempo (le statistiche parlano di una squadra che segnava spesso almeno 1 gol nei primi 15 minuti di gioco), che sovente finiva con almeno due gol di scarto. Anche col Barcellona fu così, e nella ripresa partita in pieno controllo. 

Cosa è cambiato? E' la seconda giornata consecutiva che Allegri inizia la gara con uno strano 4-3-3 con Dybala in campo. Contro la Sampdoria le sostituzioni e il ritorno al 4-2-3-1 hanno cambiato il volto della gara. Ieri non è stato così. Il coniglio uscito dal cilindro non gli ha risolto i problemi. Il motivo è semplice: può capitare che i cambi non diano l'esito sperato. Quest'anno Max ha deciso di essere più prudente, ha deciso che è molto più importante coprirsi con 3 centrocampisti, consapevole che il golletto poi viene fuori. E ieri il banco è saltato, e alla Juve potrebbe costare davvero caro! 

Tutti nella vita possono cambiare idea, e così anche l'allenatore della Juventus ha il diritto di farlo. Ma la constatazione che col modulo a 4 punte è tutta un'altra Juve è quasi banale. Troppi esempi in tal senso: tra gli ultimi la gara di Londra e quella contro la Sampdoria. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che a Madrid l'impresa è stata sfiorata proprio col 4-3-3, ma al Bernabeu non c'era Dybala! E' Dybala il problema nel modulo preferito da Allegri: se vuole fare giocare la Joya, allora deve farlo nel 4-2-3-1. Viceversa, lo lasci in panchina. D'altronde, è solo una questione di coerenza: nel prepartita di Madrid aveva affermato che, assente Dybala, avrebbe giocato con 3 attaccanti, lasciando intuire che, se Dybala fosse stato disponibile, avrebbe giocato a 4 punte, o quanto meno avrebbe potuto scegliere. Allegri ha sempre affermato che è essenziale tenere conto delle caratteristiche dei giocatori. E quindi deve rassegnarsi che con Dybala in campo non può giocare col 4-3-3. In quante partite ha dovuto cambiare formazione in corso perchè quella iniziale aveva fallito miseramente? In tutte quelle circostanze in cui l'attaccante argentino partiva titolare nell'attacco a 3.

Quindi, non ci sarebbe da meravigliarsi se, contro il Napoli, Allegri decidesse di lasciare in panchina la Joya: giocherebbe col modulo che preferisce e potrebbe ripetere la partita del Bernabeu. Vicerversa, se non vuole privarsi di Dybala, dovrebbe utilizzare il modulo con 4 attaccanti.

Perchè il problema è davvero serio. Allegri non può sbagliare. Se il Napoli dovesse vincere lo scudetto, sarebbe una stagione fallimentare sotto ogni punto di vista, e l'unico responsabile sarebbe lui. E allora avrebbero ragione coloro che affermano che Max tutto sommato non sarebbe questo grande allenatore. E' bene ricordare che la rosa di giocatori a sua disposizione, in Italia gli altri club se la possono solo sognare, ed è bene altresì ricordare che quando la macchina è di un certo livello non necessariamente il pilota deve essere un fenomeno, quindi non è detto che il Conte Max sia davvero un grande pilota. 

Insomma, si potrebbe  immaginare una Juventus vincente anche senza Allegri.