Caro Luciano Spalletti,

Questa notizia uscita ieri sul Corriere della Sera, non mi ha per niente stupito. Anzi mi aspettavo qualcosa di simile, perché quando si è in difficoltà e ci si rende conto che anche quest’anno non si vincerà nulla, è facile puntare il dito contro qualcosa o qualcuno contro i quali tutti possono puntare il dito a loro volta.

L’anno scorso fu Totti, e la stampa Romana, quest’anno Suning e il mercato.

ADDIO ALLA ROMA - Lo scorso anno dopo la partita con la Juve, persa 1-0 a Torino con il super gol di Higuain, Spalletti disse che questa squadra (riferito alla Roma) non era pronta per vincere per debolezze caratteriali. In verità si stava preparando il terreno per lasciare a fine anno. Poi uscì la tiritera con Totti. "Lui smetterà quando lo deciderà lui" oppure "Io non faccio ritirare Totti" e altri mille siparietti qulla questione. E come se non bastasse, la stampa romana accanita contro di lui (secondo il suo modesto parere). Alla resa dei conti però, si è dimostrato uomo fino in fondo, cosa che ho molto apprezzato, in quanto dopo la settimana nera con Lazio, Lione e Napoli, ha portato la Roma al secondo posto. Sono molto legato a Luciano e a quello che ha dato alla Roma negli ultimi 10 anni e per questo lo ringrazierò sempre con stima a prescindere dalla panchina su cui siede e siederà.

SEGNALI DI FUMO - E' un po di tempo che seguo Luciano nelle conferenze e soprattutto nei post-partita. E proprio contro la sua ex squadra, la Roma, dichiara a fine partita "Anche mia mamma sa che ci serve un difensore centrale". Aria di sfida a Suning, che gli ha preso Lisandro Lopez (probabilmente vedrà il campo 15 minuti in tutta la stagione). Serviva un centrocampista, preso Rafinha dal Barça (non gioca da 6 mesi quasi). E poi te ne esci con queste parole sulla società che, nei limiti del consentito per FPF e limitazioni varie, sta cercando di aiutare l'Inter facendo piu sforzo possibile. Il probelma è tecnico e anche evidente in questa Inter, che dall'inizio dell'anno gioca male, ma prima vinceva perchè girava tutto bene. Ora che non gira bene pareggi con SPAL e Crotone. Mancano mordente e soprattutto idee.

FILM GIA' VISTO - Insomma, non va mai bene niente, e forse la debolezza di questo allenatore è proprio questa. Nelle difficoltà getta sempre la spugna, e non prova mai a superarle. Trova mille scuse per lavarsene le mani. E questo non fa che far infuriare i tifosi. Anche se in questo caso la colpa più grande ce l'ha il silenzio di Suning, e la poca chiarezza sul discorso economico. E la stampa che ad ogni sessione di mercato accosta nomi improbabili proprio all'Inter.

In conclusione, stessa storia, posto diverso, ma soprattutto stesso protagonista. Quindi da Romanista, cari amici Interisti, non sorprendetevi se a fine anno Luciano dovesse lasciare. perchè io... ve l'avevo detto...