La trattativa che dovrebbe portare il Milan ad avere una nuova proprietà è ormai giunta al suo primo compleanno. L'estate scorsa Mr.Bee Taechaubol sembrava vicino all'acquisizione del 48% delle azioni Milan per una cifra di 480 milioni di euro che avrebbe portato i rossoneri ad una quotazione globale monstre pari ad 1 miliardo di euro. In seguito, come dichiarato più volte per bocca dello stesso Presidente Berlusconi, un inverno-autunno di bufera a livello finanziario in Cina, avrebbe rallentato e poi definitivamente fatto arenare la trattativa tra il broker thailandese e l'ex presidente del consiglio italiano. Dallo scorso Maggio il Milan è impegnato in una trattativa che in un certo modo sembra essere gemella rispetto a quella archiviata con insuccesso lo scorso anno. Anche in questo caso a trattare con la presidenza rossonera non c'è un gruppo o il rappresentante diretto di un gruppo, ma un broker, o se vogliamo una sorta di facilitatore che risponde al nome di Sal Galatioto. Tanti sono gli aspetti poco noti della faccenda. Su tutti: - Perchè il Milan valutato lo scorso anno 1 miliardo di euro, dopo soli 12 mesi si è seduto ad un altro tavolo accettando di fatto una valutazione complessiva pari ad 800 milioni di euro, accettando de facto un calo del 20% del valore dei propri assets? - Perchè la trattativa con questo consorzio cinese è ormai giunta al suo terzo mese di vita con continui rinvii di date clou? - Perchè del consorzio cinese non se ne sa praticamente nulla nonostante la riservatezza, come visto in passato sia in Italia che all'estero, non è qualcosa di cui i cinesi si curano? - Perchè si parla di ritardi dovuti all'esportazione di capitali all'estero (dalla Cina verso l'Italia) se nel consorzio annunciato ci sarebbero nomi legati allo stesso governo cinese? - Perchè queste autorizzazioni non sono state chieste tempo addietro e non stanno pervenendo nei tempi registrati in passato con la trattativa Inter-Suning? - Perchè le autorizzazioni che mancherebbero, riguarderebbero i soli 15-20 milioni di euro necessari per il solo preliminare d'acquisto? - Perchè il consorzio, con il rischio di buttare al vento 1 altra annata sportiva (e di gestione finanziaria), non avrebbe predisposto un piano B per ovviare a questo problema? I tanti dubbi a riguardo ci portano a formulare le seguenti ipotesi: E se dietro l'operazione #MilanCinese ci fosse soltanto la costruzione di una brochure informativa da recapitare sulle scrivanie dei più importanti uomini d'affari cinesi alla ricerca dei capitali con cui acquisire in un secondo tempo il Milan stesso? Un'operazione del genere risulterebbe congrua con i nomi e le dinamiche alle quali stiamo assistendo in questi giorni. In tutte le trattative che hanno coinvolto imprenditori o conglomerati cinesi non è mai stata data troppa importanza alla riservatezza. Anzi: proprio per rassicurare tifosi e calcio europeo in genere, il patrimonio o le fortune degli uomini interessati ad interi club o a semplici quote, sono stati messi in bella mostra in tutti i modi possibili. Xi Jinping, presidente della Repubblica cinese, si presenta in prima persona a Manchester per sponsorizzare il passaggio di quote del City verso China Media Capital e Citic Group. Suning sbarca a Milano e siede con tutto il proprio management in tribuna a San Siro affianco ad Erik Thohir. Fosum acquista il Wolves acconsentendo a dichiarazioni pubbliche circa la trattativa in essere, tra l'ex proprietario e la stampa. Sul #MilanCinese invece vige un alone di riservatezza apparentemente intervallato dalla fuoriuscita di 2 nomi: Sonny Wu, presunto capo-cordata, è il gestore di GSR Capital, ossia una Venture Capital company, che per i poco avvezzi al settore finanziario, è una società che interviene nell'acquisto di assets rischiosi con la speranza di ricavare da essi un forte guadagno futuro a fronte di una gestione molto aggressiva e fuori dagli schemi della normale conduzione aziendale. Oltre a questo genere di gestione le Venture Capital company, sono caratterizzate dalla possibilità di essere operanti nel mondo del crowdfunding, ossia in una modalità di investimenti in cui il capitale necessario è raccolto da un vasto numero di persone. L'altro consulente di cui si è fatto il nome più spesso è Steven Zheng che nella trattativa rientrerebbe come consigliere di Sonny Wu più che socio di un eventuale investimento. Una sorta di uomo di fiducia portatore di altri contatti in giro per il mondo ai quali eventualmente espandere l'idea di acquisizione del Milan. Galatioto e Gancikoff, vista la natura del capo-cordata e del suo consigliere, potrebbero essere al lavoro su un progetto notevolemente diverso rispetto al passaggio di quote, come quello esposto sopra. L'altra ipotesi che sentiamo di poter azzardare è decisamente più cupa per i tifosi rossoneri. Zheng e Wu potrebbero impegnarsi in un acquisto del Milan, lavorando dal primo giorno ad una vendita del Milan stesso entro 2-3 anni al massimo di gestione. L'orizzonte potrebbe essere quello di prendere un Milan valutato 800 milioni e rivendere un Milan risanato, anche a discapito dei risultati sportivi, per una cifra vicina al miliardo di euro di valutazione già stimato da Mr.Bee. Un'operazione del genere, per quanto fattibile, avrebbe proprio nella gestione sportiva, l'aspetto più "rischioso". Il Milan infatti, per bruciare l'enorme buco di bilancio che crea ogni anno, potrebbe entrare in un vortice di dismissioni e cessioni che aiuterebbero il risultato economico ma che potrebbero potenzialmente risolversi in altri anni di mediocrità in termini di classifica. Allarmato da una possibilità del genere Berlusconi avrebbe tentato di fissare il paletto dei 100 milioni di euro da spendere sul mercato per rinforzare la rosa ogni anno per 4 anni, ma sui quali sembra essersi calato un alone di mistero nelle ultime ore in quanto un'operazione del genere significherebbe un esborso di oltre 1.2 miliardi euro, addirittura superiore rispetto al miliardo di valutazione di Mr.Bee e difronte al quale gli investitori cinesi potrebbero aver chiesto tempo. Scenari di questo genere spiegherebbero il velo di riservatezza calato sulla trattativa. Gestioni azzardate, crowdfunding invece di passaggi di quote o cessioni di transizione, incontrerebbero l'assoluto malcontento della tifoseria e getterebbero sugli ultimi anni di gestione societaria da parte del Presidente Berlusconi, ulteriore fango che rischierebbe di lavare via gli anni d'oro del grande Milan.