I club italiani calcistici maschili stanno introducendo tutti, lo farà anche il Milan l'anno prossimo, e lo ha già fatto la Juventus, le squadre calcistiche femminili. Una scelta giusta figlia dei tempi ma fino ad un certo punto e che comunque non avrà mai il successo e il seguito che avrà il calcio maschile.

Faccio questo discorso cercando di non scadere in discorsi dispregiativi nei confronti delle donne ma senza nemmeno essere ipocrita. Il calcio è uno sport prevalentemente maschile, con un seguito e un pubblico prevalentemente maschile. È uno sport mascolino. Non è questione di rispetto per le donne, è questione di business.

Il calcio femminile non ha molto seguito, è di basso livello rispetto al calcio maschile. Il dislivello nei confronti del calcio maschile è abissale e il calcio femminile non avrà mai un seguito e un successo come quello maschile e non sarà mai competitivo come esso. Per vendere bene un prodotto, è necessario che questo prodotto abbia tante richieste e che sia di una qualità maggiore rispetto alla concorrenza. La concorrenza del calcio femminile è il calcio maschile. Una squadra di calcio femminile nell'economia della società di calcio non incide più di tanto, anzi forse rischia di produrre anche delle perdite. E la gente identifica questo sport con i maschi, poiché sono loro che hanno fatto la storia di questo sport, mentre la pallavolo per esempio è identificato con il sesso femminile, poiché le donne sono migliori e più forti in questo sport. Ci sono più star e più giocatrici forti nella pallavolo femminile che nella pallavolo maschile, ed è quindi logico e scontato che il prodotto pallavolo femminile sia venduto meglio e abbia più appeal e più seguito della pallavolo maschile.  E quindi hanno più spazio in tv ed è un prodotto più seguito che ha più richiesta e successo rispetto a quello maschile. E in questo sport un match di pallavolo femminile ha più seguito di quello maschile. Nessuno farebbe l'abbonamento alla pay tv o riempirebbe lo stadio per dei match di calcio femminile. È solo questione di business e di competitività. E di star.

Porto l'esempio del Tennis. Ci sono tante star che hanno fatto grande e fanno grande questo sport. C'è Roger Federer, come c'è stato Andrea Agassi o le sorelle Williams, Venus e Serena, oppure Marija Sharapova o Anna Kurnikova. Come si può notare ci sono tanti giocatori di tennis, tante star, sia maschili che femminili, che fanno sì il prodotto tennis venga venduto e abbia seguito e quindi crea guadagni, sia dalla parte maschile e femminile. Senza distinzioni di sesso. 

Quindi, ben vengano le squadre calcistiche femminili, ma bisogna essere consapevoli che è un prodotto di nicchia. Non avrà mai il seguito, il successo e le star e la competitività che ha il calcio maschile. E quindi non prenderà mai piede e non inciderà più di tanto nell'economia di questo sport. Proprio come la pallavolo maschile. È solo questione di business e di successo. E di competitività e di appeal. E tutto questo lo si fa con il calcio maschile e non con il calcio femminile.

La gente preferisce fare business con chi gli piace (Jay Conrad Levinson)