"Era ora, finalmente una partita cosi. Era ora del grande Bonucci. Mi sono fatto desiderare".
Si presenta così, con il sorriso tra le labbra Leo Bonucci dopo una partita vinta del Milan per 2-0 contro un modesto Sassuolo.

Eh sì caro Leo, ti sei fatto desiderare, tanto, tantissimo, da quel luglio caldo che ti porto da Torino dritto a Milano, più precisamente nella casa del diavolo. Aspettative alte per un mercato da oltre 200 milioni e un top player che diventa subito capitano.
E invece inizi a inciampare, sia in campo che nelle dichiarazioni, troppo irruento troppa voglia di essere leader e di accollarsi l'obiettivo di riportare il Milan nel palcoscenico che più lo contraddistingue ovvero la Champions League.
"Mi ero creato troppe aspettative, ho fatto un passo indietro, forse all’inizio la mia presenza era stata presa come un peso: ora devo essere aiutato dalla squadra, in un gioco collettivo come il calcio è fondamentale fare gruppo e le prestazioni sono sotto l’occhio di tutti".
Un passo indietro che ha portato il numero 19 rossonero ha fare una buona prestazione ieri e soprattutto a giocare più per la squadra che per se stesso. "Equilibri? Dovevo spostarli e per ora non ci sono riuscito...".
C'è ancora tempo Leo, perché nel calcio come nella vita basta niente per far cambiare l'opinione delle persone.