Come (quasi) tutti coloro che bazzicano su calciomercato.com sono un calcio-dipendente, non un fanatico o un ultras, ma un football-addicted nel senso più profondo del termine: mi piace tenermi informato ed aggiornato su ciò che ha a che fare col mondo del calcio. 

Questa premessa è d'uopo per inquadrare lo 'spinoso' argomento che vado a trattare.
Come qualche giornalista (forse dalle colonne di cm.com o su IlGiornale.it) ha correttamente interpretato le grandi manovre anti-Bonucci cominciarono proprio quando dalle colonne de La Stampa (quotidiano non solo di Torino ma addirittura storica proprietà Fiat prima ed FCA poi: sì anche ora che l'editrice de La Stampa si è fusa con quella de L'Espresso/la Repubblicafece trapelare ciò che successe nell'intervallo della finale di Cardiff.
Insomma l'articolo dava in pasto all'opinione pubblica, anzi, serviva su un piatto d'argento all'opinione pubblica bianconera il colpevole, l'untore, il capro-espiatoria dell'ennesima finale persa: lui LB19, l'idolo degli ultras colui che più e meglio di altri impersonificava la juventinità!

Non sta a me giudicare e non me ne vogliano gli juventini: molte società tendono a fare così quando vogliono liberarsi di un calciatore: gli sporcano l'immagine, gli fanno terra bruciata intorno, insinuano cose brutte sul suo conto.
Così è avvenuto per Leonardo Bonucci con quell'articolo in cui si manifestava chiaramente la volontà del club di liberarsi di lui.
Ricordiamo sommessamente che il più forte centrale del mondo fece sapere che in caso di ennesime/reiterate insinuazioni avrebbe dato mandato al suo legale di intraprendere tutte le azioni necessaria alla salvaguardia della sua onorabilità.

Ora, al di là del fatto che ultimamente sui media ho ascoltato altre motivazioni sulla decisione bianconera di liberarsi di Bonucci e Dani Alves e cioè la pesante intimazione di Bonucci a Dani Alves a spegnere la musica negli spogliatoi di Cardiff previa botte in arrivo e la piccata risposta del brasiliano: 'stasera se perdiamo la Coppa tu ne avrai vinte zero ed io tre", fece intervenire drasticamente Allegri con un "non mi interessa chi ha cominciato, ma non vi voglio più vedere qui", vorrei soffermarmi su ciò che oramai è appurata come verità storica e cioè la pseduo rissa nell'intervallo della partita che a detta de La Stampa spaccò lo spogliatoio.

Ora, secondo questa ricostruzione Bonucci avrebbe dato un buffetto ad uno schiafo a Dybala ed avrebbe ripreso Barzagli. Ora al di là che ciò che Bonucci rimprovera a Barzagli, non mi sembra una cosa una cosa inaccettabile,  ciò su cui voglio soffermarmi è sulla reprimenda a Dybala.
Vorrei sapere dagli juventini SE un calciatore della vostra squadra interviene nell'intervallo di una competizione, che per voi è (ahimè) stregata con il chiaro intento di evitare un ennesimo epilogo fallimentare, debba essere tacciato ci spaccaspogliatoio, attacca brighe e quant'altro.
Chi di voi non avrebbe voluto cantargliene quattro alla Joya addormentata?

Ecco dico io: ammesso e non concesso che sia veramente successo ciò e mi rendo conto che a questo punto qualcosa sia successo (come negli spogliatoi di tutto il mondo soprattutto in partite dall'altissimo tasso emotivo) è possibile che si sia riusciti a tramutare la sfuriata di un singolo nella causa della sconfitta?
Insomma questi sono super-uomini, lo sappiamo tutti, si lasciano disorientare per un parapiglia del genere? Dai cerchiamo di essere seri... Io al limite sarei stato grato a Leo, che aveva preso di petto chi in campo non c'era per farlo reagire, altro che indicarlo quale colpevole sulla pubblica piazza.

È evidente che le motivazioni siano altre, magari il litigio Bonucci-Dani Alves di cui sopra può aver rovinato il clima già prima della partita, chi lo sa, ma a dir la verità nel primo tempo la Juve in campo c'era.
Oltretutto non c'era anche un Pjanic con un ginocchio 'gonfio così' ed un Mandzukic con la caviglia ballerina in quel half-time?

Non sapremo mai a mio modo di vedere come siano andate veramente le cose, ma, per cortesia non cucinateci e digeriteci il colpevole bello e pronto... che io non me la bevo!