Quando il lavoro sporco non si vede ma si sente: Lucas Biglia contro il Cagliari è stato il giocatore che statisticamente ha sia raggiunto la velocità massima a livello di sprint, 30.66 km/h (seguito da Calhanoglu con 30.6) che il maggior numero di chilometri percorsi in campo, 11767 metri.

Sintomo della netta ripresa in termini di condizione fisica della squadra rossonera che in generale, incomincia a dimostrare e rispecchiare le caratteristiche del suo allenatore ai tempi in cui calcava i campi di gioco come calciatore.

Dati di difficile lettura e poco evidenziati in campo, specie quando il gioco non è ancora dei migliori ed a corre son più le gambe che il pallone, ma molto importanti e rassicuranti in termini atletici, dopo le polemiche che hanno visto, a seguito del cambio completo dello staff, preso di mira la tipologia di preparazione adottata dai vecchi responsabili tecnici e preparatori, che avrebbe creato e dato al nuovo mister Gattuso, delle preoccupanti condizioni fisiche della rosa ereditata.

Ora però evidentemente i test di Cooper ed altri utilizzati dalla nuova gestione, stanno portando i frutti, con il regista argentino, capitano della sua nazionale ai prossimi mondiali, tornato titolare ormai fisso dopo i fastidi muscolari e alcune scelte tecniche di inizio stagione, che non sarà ancora del tutto “in palla”, ma ha dimostrato nell’ultimo match, disputato interamente, di aver raggiunto “il passo” necessario per reggere novanta minuti, ricordando sotto certi versi le caratteristiche di un grande interprete del passato rossonero nel ruolo, Pirlo, apparentemente e visivamente con movenze risultanti lente e poco appariscenti, ma in realtà giocatore dai mille polmoni e con gli scatti necessari per chiudere gli spazi difensivi davanti alla difesa.