Per un momento abbandono i topic del momento: non parleremo nè di Nazionale, nè di Ventura, nè di Tavecchio, nè tantomento della crisi Juve. C'è una piccola squadra di provincia che, in un modo o nell'altro, sta facendo la storia del calcio italiano ed europeo: il Benevento. Non me ne vogliano i tifosi degli stregoni, che sbandierano con una dignità invidiabile l'amore per i propri colori, ma è il caso di analizzare un trend negativo che quest'anno ha raggiunto il proprio apice, ma che negli ultimi anni sta diventando molto di moda.

La classifica del nostro campionato è, ormai da qualche anno, spezzata in tre tronconi ben delineati (forse 4 fino all'anno scorso): una (la Juve) che faceva campionato a se, altre 5/6 che si giocavano le briciole restanti, una diecina che facevano le comparse non paganti (ma ben retribuite), e 3 fanalini di coda che si giocavano il posto di "retrocessa con più dignità" (caso Crotone a parte). Purtroppo quest'anno sembra che la lotta per la dignità non possa comprendere il Benevento. Squadra dei record come dicevo: una delle poche a passare nella massima serie come matricola della cadetteria, la sola e unica ad aver perso 13 (si tredici) partite su 13 disputate; un record che divide con il solo Manchester United in tutta europa. E pensare che una volta fare tredici era una fortuna…

Tenendo conto della sfortuna (bisogna anche considerare che se va sempre da una parte, un motivo logico a quel punto ci deve essere) e le poche qualità tecniche della rosa, non mi sento di dare la colpa ai poveri stregoni. Il Benevento è figlio di una scelta che soltanto oggi ha toccato il punto più basso: quella di ampliare la serie A a 20 squadre. Qualcuno potrebbe ribattere dicendo che anche i Premier il numero di società è quello e che li il campionato è comunque combattuto da tutti. Qui secondo me sta il primo equivoco.

La Premier League fattura  2.946 milioni di euro l'anno, il nostro campioanato poco più di 1.600; fare quindi un confronto tra questi due campionati è già, quindi, a priori sbagliato. Ma la differenza sostanziale non sta nemmeno qui.

Il Sunderland, ultima nello scorso campionato di Premier, ha investito nell'anno 2016 più di 40 milioni di euro nel mercato trasferimenti e nelle strutture del club. Il pescara, ultimo nella nostra serie A, aveva un valore complessivo della rosa di poco più di 16 mln... cioè un quasi un terzo.

Qualcuno ha ben pensato che si dovesse (giustamente) correre ai ripari: e cosa ci siamo inventati? Ridistibuiamo in modo più equo le risorse dei proventi tv!

Bene… purtroppo qui ci scontriamo con uno dei nostri malcostumi tutti italici. Sapete chi sono le uniche squadre che investono nel calcio in perdita? Le prime 5/6 squadre del Serie A. Sapete dove finiscono i soldi in tutte le altre? Nelle tasche dei proprietari.

Siamo quindi così sicuri che togliendo potenziale economico alle nostre squadre di vertice (aumentando quindi il dislivello con le grandi europee) e dispensando quattrini a chi non ha interesse nell'investire nel calcio, si creerà un campionato più avvincente e con più appeal? Io ho i miei dubbi…