Davide Astori ci ha lasciati nella notte tra il 3 e il 4 marzo. Il 31enne difensore centrale e capitano della Fiorentina se n’èandato da solo, nel sonno, senza che nessuno se ne rendesse conto, come se non volesse disturbare nessuno, nella sua stanza in quell'albergo di Udine che è stata la sua ultima tappa di questo suo viaggio. Secondo l'autopsia la morte cardiaca è avvenuta per bradiritmia. È stata una tragedia imprevedibile, una tragica fatalità. Un qualcosa di inevitabile. Doveva andare così. Era il suo destino.

Astori ha cambiato e ha segnato per sempre la storia della Serie A, che non sarà più la stessa, e soprattutto la storia della Fiorentina, del quale resterà per sempre un capitano ad honorem. Un capitano per sempre. I tifosi viola, giustamente, a mio parere, attraverso una petizione online hanno chiesto che il nuovo stadio viola venga intitolato allo sfortunato difensore. 

Ma perché Astori ha cambiato per sempre la storia dei nostri club e soprattutto la storia della Serie A e in particolar modo della Fiorentina?
Premesso che è stata una fatalità, una tragedia inevitabile, tuttavia adesso sicuramente, per quanto riguarda il discorso prettamente di controllo medico e di prevenzione, ci sarà sicuramente un aggiornamento e un miglioramento per quanto riguarda questo campo in tal senso. È importante che anche i calciatori conoscano le tecniche di rianimazione.
La Lega può organizzare anche dei corsi per tutti calciatori, con delle persone qualificate, affinché i tesserati sappiano e imparino a fare questo massaggio cardiaco, ma non solo, e che sappiano essere freddi e reattivi in determinati situazioni pericolose che possono crearsi.
È importante. Porto l'esempio di Alessio Scarpi, ex portiere di Reggina, Cagliari, Ancona e del Genoa. Scarpi ha salvato la vita a Gianluca Grassadonia, difensore centrale che militava con lui nel Cagliari: Siamo nel 1998/99, mese di novembre. Ultima domenica di questo mese. A Udine si gioca Udinese Cagliari. Alla fine del primo tempo, l'Udinese è in vantaggio per uno a zero con  gol di Bachini. Pochi minuti dopo la ripresa, nel secondo tempo, c'è uno scontro tra il difensore del Cagliari Grassadonia e il centrocampista dell'Udinese Thomas Locatelli. Una ginocchiata fortuita di Locatelli colpisce Grassadonia alla nuca. L'ex difensore cade giù e perde i sensi. Alessio Scarpi è l'unico ad accorgersi che Grassadonia è a terra privo di coscienza, e con uno scatto felino si precipita in soccorso del compagno e inizia a fargli la respirazione bocca a bocca. Subito dopo arrivano anche i medici e i compagni a soccorrere Grassadonia. L'intervento di Scarpi fu fondamentale per salvare la vita del suo compagno, come rivelato dallo stesso medico. Se non fosse stato per Scarpi, poteva esserci una tragedia. Per fortuna non è stato così.

Questo di Scarpi è solo un esempio per far capire anche quando può essere importante che gli stessi calciatori sappiano intervenire a prestare soccorso in campo. 

Un'altra cosa importante può essere che i calciatori non devono stare da soli nelle stanze, come è successo al povero Astori. Può essere un modo per prevenire delle tragedie, qualora queste fossero evitabili. Purtroppo non è il caso di Astori, che è stata una tragedia imprevedibile e inevitabile, visto che il compianto capitano della Fiorentina stava bene e nulla faceva presagire ad una simile tragedia.

Un'altra cosa importante è che tutti i club, professionisti e non, devono avere il defibrillatore a bordo campo. Può veramente salvare delle vite l'ausilio e l'intervento tempestivo ed immediato del defibrillatore in caso di qualche malore.

I tifosi del Milan, club dove è cresciuto Astori, hanno chiesto una maglia speciale nel match di europa league da indossare per ricordarlo, con la scritta Astori e il suo numero, il 13.

Astori ha risvegliato la coscienza nell'ambiente calcio.  
L'ha rafforzata. Ha sensibilizzato il mondo calcio.
Grazie a lui, il calcio sarà migliore. Ed è questo il gol più importante di Davide Astori. Un gol nelle nostre coscienze.
Il suo sorriso sarà per sempre la cornice della nostra Serie A. La Fiorentina avrà per sempre il suo capitano sorridente, che da lassù continuerà a guidare i suoi compagni. Silenziosamente, come il suo eterno sorriso.