Aspettando Godot è il capolavoro del teatro dell’assurdo scritto da Samuel Becket alla fine degli anni quaranta e pubblicato nel 1952.
I personaggi principali della pièce sono sostanzialmente due: Vladimiro ed Estragone. I due stanno aspettando, appunto, il Signor Godot e nel frattempo ne approfittano per lamentarsi del freddo, della fame e di altre amenità più o meno importanti per loro.
Il dialogo che sviluppano è chiaramente una metafora della condizione umana. Ci si affanna a considerare importanti pensieri e parole che invece non rappresentano altro che la precarietà, l’insulsaggine e la superficialità dei rapporti umani, del tessuto stesso della società e dell’esistenza. E’ il trionfo del nonsense e dell’assurdo, appunto. Godot, atteso fino alla fine, non verrà...

Per Mattia De Sciglio, milanese di Milano, cresciuto nella squadra della sua città e titolare fino a ieri (nel solo vero senso della parola) del Milan, il popolo dei tifosi rossoneri ha letteralmente aspettato Godot pazientemente per anni.
Il calciatore è stato cullato dalla società che ha creduto di trovarsi di fronte ad un talento in procinto di sbocciare da un momento all’altro. Le primavere si sono susseguite e Mattia, invece di fare passi in avanti, ha avuto una involuzione tecnica, tattica, umana e sportiva.

Godot non è arrivato, a meno che non si pensi che Massimiliano Allegri sia il personaggio di questo nuovo atto del capolavoro del teatro dell’assurdo. E’ bastato un dialogo in campo al termine di una partita con la Juve per far capire ai tifosi rossoneri (che sui colori sociali non amano tradimenti di sorta) che il pulcino si stava promettendo ad una storica rivale italiana. Questo, per Mattia, è stato un peccato che non si poteva perdonare.
Si può dimenticare la prestazione durante le partite, si può cancellare il mal di pancia, lo stipendio e persino un procuratore innominabile, ma accettare le lusinghe e le avance del seduttore Allegri (un esempio di fedeltà, tra l’altro) è stato un insulto che la San Siro rossonera non potrà mai digerire. Ancor meno da un calciatore cresciuto nelle sue giovanili.

Auguri per il tuo futuro, Mattia, ma lontano da Milano e dal Milan.
Godot è passato e non ti ha trovato ad attenderlo. Certe occasioni non capitano due volte nella vita...